Dopo la lunga telefonata con Trump, Vladimir Putin sembrerebbe ora essere interessato a raggiungere un accordo per porre fine al conflitto russo-ucraino. Ma dettando alcune condizioni. Ecco le parole del presidente russo da Murmansk, nell’estremo nord della Russia, come riporta “TASS”:
La Russia è pronta a collaborare per arrivare a un accordo.
Ed è a favore di una soluzione pacifica del conflitto, a patto che le cause della crisi vengano eliminate.
La Russia, quindi, vuole garantire la propria sicurezza a lungo termine e lavorerà con qualsiasi partner che voglia contribuire al raggiungimento di un’intesa.
Mosca ha l’iniziativa strategica lungo l’intera linea del fronte.
Si può pensare che le forze armate russe eliminino i reparti ucraini.
Continuano, intanto, le negoziazioni con gli USA, ma non è escluso il coinvolgimento di altre potenze internazionali.
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Il ruolo di Donald Trump e l’Europa per la pace
Vladimir Putin lo ha affermato chiaramente: “Donald Trump vuole la pace”. E per tale motivo il presidente russo si è mostrato fin da subito in accordo con gli Stati Uniti per raggiungere un’intesa.
Inoltre, il presidente Putin apre le porte agli Stati europei, seppur con qualche dissenso: “Siamo pronti a collaborare con l’Europa che però cerca di approfittarsi di noi e di prenderci in giro”.
Non solo USA ed Europa, Putin sarebbe pronto a dialogare anche con i Paesi BRICS e la Corea del Nord.
Cosa chiede Putin per porre fine al conflitto russo-ucraino

Nel colloquio telefonico con il presidente USA Donald Trump, Vladimir Putin ha già avanzato alcune richieste. Inoltre, come riporta ancora “TASS”, il leader russo ha dichiarato che non rinuncerà alle regioni conquistate:
Il Luhansk è stato liberato al 99%.
Le regioni di Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia sono state liberate per oltre il 70% e i soldati avanzano giorno dopo giorno.
Inoltre, secondo Putin il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe essere destituito, in quanto “non è un presidente legittimo perché non ci sono state elezioni”. E ha aggiunto:
La Russia non saprebbe con chi firmare qualcosa in Ucraina, visto che presto arriveranno altri leader.
Ci dovrebbe essere un governo provvisorio per consentire lo svolgimento di elezioni.
Potremmo naturalmente discutere con gli Stati Uniti, anche con i paesi europei e naturalmente con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu, della possibilità di istituire un’amministrazione transitoria in Ucraina.
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