Nuove regole per il Vaticano. In vista della Pasqua, che quest’anno cade di domenica 20 aprile, Papa Francesco ha approvato, nella giornata di ieri, un nuovo decreto firmato dal cardinale prefetto Lazarus You Heung-sik. Con questo il Dicastero per il Clero, come riporta “Vatican News”, ha rinnovato la disciplina relativa alle intenzioni della Santa Messa e alle offerte.
In vigore da domenica prossima, il documento ufficiale introduce delle regole per una maggiore trasparenza e correttezza nell’operato dei fedeli. In particolare, specifica delle norme in merito alle messe in cui sono previste più intenzioni in uno stesso rito.
Inoltre, il Dicastero per il Clero rivela che tra dieci anni è previsto uno studio della normativa vigente, per un’eventuale verifica e conseguente aggiornamento, qualora lo ritenesse necessario nel rispetto delle azioni dei fedeli.
No alle richieste multiple in una singola celebrazione
Con il nuovo decreto il Vaticano rende noto che che le parrocchie devono cercare di non far coincidere più richieste in una singola messa, ma di indirizzare ogni intenzione a un’unica celebrazione, come si legge nel documento ufficiale:
È stato più volte espresso il divieto di applicare una sola messa per più intenzioni, per le quali sono state accettate rispettivamente più offerte. […]
I sacerdoti possono accettare più offerte da offerenti distinti, cumulandole con altre e soddisfacendovi con una sola Messa, celebrata secondo un’unica intenzione ‘collettiva’, qualora – e soltanto qualora – tutti gli offerenti ne siano stati informati e liberamente abbiano acconsentito.
Inoltre, come si legge ancora, tutti i soldi raccolti dalle offerte saranno destinati ai missionari. E ancora, il documento approvato da Papa Francesco sottolinea che il sacerdote può celebrare diverse celebrazioni che prevedono intenzioni “collettive”, a patto “che gli è lecito trattenere, quotidianamente, una sola offerta per una sola intenzione tra quelle accettate”.
Vaticano, l’impegno dei vescovi e parroci contro l’illegalità
Sia vescovi sia parroci dovranno assicurarsi che ogni intenzione e offerta sia appuntata con correttezza in appositi registri, accertando “la distinzione tra l’applicazione per un’intenzione determinata della Messa e il semplice ricordo nel corso di una celebrazione della Parola o in alcuni momenti della celebrazione eucaristica”.
Inoltre, il Vaticano è chiaro su un altro punto in merito a questi ultimi due punti: l’accettazione di offerte, in merito a tali casi, è considerata “gravemente illecita” per cui potrebbero essere previste anche misure “penali e disciplinari”.
I sacramenti garantiti ai poveri e la destinazione delle offerte alle parrocchie bisognose

Nel decreto firmato dal cardinale prefetto Lazarus You Heung-sik e approvato da Papa Francesco nella giornata di domenica 13 aprile si chiarisce un altro aspetto relativo ai sacramenti. Il parroco, “oltre alle offerte determinate dalla competente autorità”, non deve avanzare altre richieste, dimodoché i bisognosi e i più poveri non siano privati di questi ultimi.
Inoltre, ogni vescovo diocesano, può destinare le offerte alle parrocchie di altre diocesi o quella propria ― anche in quelle di missione ―, se vive in uno stato di emergenza e necessità, come si legge ancora nel documento, “in considerazione delle circostanze specifiche della Chiesa particolare e del suo clero”.
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