Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, nei giorni scorsi ha chiesto ripetutamente al Governo di intervenire per gestire la situazione, ormai critica. Nell’ultima settimana i numerosi sbarchi dalla Tunisia hanno reso l’accoglienza sull’isola impossibile. L’unico hotspot ancora operativo, sportello di primissima accoglienza, potrebbe ospitare un massimo di 95 persone, mentre allo stato attuale ne conta oltre 1000, dieci volte la capienza massima prevista. Le forze dell’ordine sono in crisi e riescono a malapena a identificare tutti coloro che sbarcano. Le parole del sindaco:
È una situazione ormai ingestibile. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti e la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani.
Migranti, Lampedusa è al collasso
I barchini provenienti dalla Tunisia continuano ad approdare sull’isola senza sosta. I migranti a Lampedusa continuano ad aumentare e ormai sull’isola non c’è più spazio. L’unica struttura d’accoglienza ancora operativa è al collasso, il cortile è sovraffollato e l’unica soluzione praticabile è stata sistemare dei gazebi sul molo, in attesa che venga deciso dove i migranti dovranno essere sistemati. Ma la situazione, fa sapere il sindaco Martello, è totalmente fuori controllo. Inoltre, le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza continuano ad avvistare gommoni in mare.
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Il sindaco di Lampedusa contro Salvini
Intanto il sindaco di Lampedusa risponde al leader della Lega Matteo Salvini, che nei giorni scorsi è stato sull’isola, accusandolo di comportarsi da mentitore seriale. Ha detto Totò Martello:
L’onorevole Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro ‘non c’erano più sbarchi’: nulla di più falso. Quando Salvini era ministro gli sbarchi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero degli Interni per verificare quello che sto affermando.
Se Salvini fosse venuto a Lampedusa in quel periodo, quando da sindaco ho più volte chiesto un’interlocuzione istituzionale con il ministero che allora guidava, senza mai avere risposta, avrebbe visto con i suoi occhi le imbarcazioni dei migranti entrare in porto. Forse allora non è venuto a Lampedusa proprio per questo motivo, per non dovere ammettere la realtà e continuare a negare l’evidenza. È venuto adesso per pura propaganda politica, comportandosi come un pericoloso ‘giullare di piazza’ che fomenta odio e rabbia.
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