Da dieci giorni la Mv Wakashio, petroliera di 300 metri che trasporta 220 tonnellate di diesel e 3.800 di oli pesanti dal Brasile alla Cina, è incagliata al largo delle isole Mauritius, dopo aver urtato la barriera corallina del paese famoso per il turismo. Nonostante gli sversamenti non siano iniziati subito, da poche ore si registrano, a causa del mare mosso, diverse fuoriuscite di carburante in mare, e il rischio ambientale è potenzialmente rovinoso per le isole interessate. Il paese, ad est del Madagascar, è una celebre meta turistica per gli amanti delle spiagge da sogno, e il rischio che sta correndo è davvero drammatico. Una situazione senza precedenti che ha visto il Ministro della Pesca Sudheer Maudhoo affermare che l’sola si trova in piena:
Crisi ambientale e che è la prima volta che il paese deve affrontare una situazione di questo tipo senza mezzi sufficienti per gestirla.
Risposta del governo delle Mauritius
Nonostante l’avvertimento delle autorità locali a non avvicinarsi alle spiagge vicine al luogo dell’incidente per possibili contaminazioni tossiche, sono le lagune e gli ecosistemi più sensibili a preoccupare il governo delle Mauritius. Infatti le isole dell’Oceano Indiano hanno alcune delle barriere coralline considerate fra le più belle del mondo. Una rassicurazione proviene dal Ministro dell’Ambiente Kavydass Ramano, che ha affermato di essersi già mosso nel mettere in sicurezza i siti più esposti, come le note mete turistiche di “Ramsar di Pointe d’Esny” e il “Blue Bay Marine Park”. Anche la Nagashiki Shipping, proprietaria della petroliera, ha confermato di stare facendo tutto il possibile per contenere e risolvere il problema nel più breve tempo possibile, con un team specializzato sul posto. Tutto per scongiurare una catastrofe prima ambientale, e poi economica calcolando che la struttura sociale di Port Louis gira tutta intorno al turismo e alla pesca.
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