La prof Dell’Aria, a maggio dello scorso anno, era stata sospesa dal suo incarico per aver concesso a degli studenti durante la Giornata della Memoria di presentare un lavoro in cui Salvini veniva paragonato a Mussolini e i suoi Decreti Sicurezza alle Leggi Razziali del 1938.
Il tribunale del lavoro di Palermo però, finalmente, vaglia il caso e decreta non solo la sanzione illegittima, ma prevede il rimborso per i 15 giorni di sospensione. Respinta invece la richiesta di risarcimento di 10 mila euro.
Prof Dell’Aria: il caso
Primavera 2019, un giorno apparentemente come tanti nell’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, eppure la prof Rosa Maria Dell’Aria ne esce con una sospensione di quindici giorni e con a carico una richiesta di risarcimento di 10 mila euro.
Degli studenti mostrano in classe una presentazione in Power Point in cui Salvini viene accostato a Mussolini e i suoi decreti sicurezza alle leggi razziali promulgate dal Duce durante il ventennio fascista: intollerabile.
Il caso passa in fretta sulla bocca di tutti, e non solo a scuola. Le sorti della docente preoccupano l’intera comunità, ma ancora di più la politica, e soprattutto il leader della Lega, direttamente coinvolto nella faccenda.
Leggi anche: Convivere con la paura e sotto scorta, intervista a Paolo Borrometi
Prof Dell’Aria: la sentenza
Alessandro Luna, figlio e avvocato della docente, al caso insieme al collega Fabrizio La Rosa, reclama:
Il giudice ha riconosciuto tutte le ragioni del nostro ricorso, non solo la docente ha esercitato la libertà di insegnamento nel fornire il materiale didattico, ma non sussiste nemmeno la culpa in vigilando sull’operato dei suoi alunni, perché se avesse controllato il contenuto dei loro lavori avrebbe violato la loro libertà di pensiero tutelata dalla Costituzione.
La sanzione prevista è stata giudicata dal Tribunale del lavoro di Palermo illegittima e i quindici giorni di sospensione dovranno essere risarciti, mentre la pretesa di risarcimento di 10 mila euro è stata rigettata.
Finalmente libera dalle accuse, la prof Dell’Aria commenta:
I ragazzi non hanno mai avuto in mente di paragonare le due cose: avevano letto il libro di Lia Levi ‘Questa sera è già domani’, ma noi abbiamo discusso soltanto di accoglienza di migranti, di diritti umani e l’accostamento era semmai tra la condizione degli ebrei di allora e i migranti di oggi. […] La scuola come luogo di confronto.
È anche questo il ruolo dell’istituzione didattica: la scuola deve essere luogo di libertà di opinione, luogo di confronto, di discussione e di salvaguardia della libertà delle opinioni.
Leggi anche: Lorenzo, operato di tumore, si laurea in ospedale: “Insolito, ma emozionante”
Caso Dell’Aria e l’intervento di Salvini
Matteo Salvini, il leader della Lega e allora ministro dell’Interno, recatosi alla prefettura di Palermo con l’ex ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, aveva in realtà garantito che la sanzione sarebbe stata revocata. Una promessa non mantenuta visto che nei mesi successivi la prof Dell’Aria si è vista costretta a presentare ricorso contro la sanzione.
Ora, mentre l’ufficio scolastico provinciale e il ministero potranno nuovamente far ricorso entro un mese, l’eco di alcuni interrogativi continua a risuonare: si può davvero infierire sulla libertà di operare degli studenti in ambito scolastico? Non dovrebbe essere tollerato anche il dissenso? E soprattutto, si può punire un insegnate per un lavoro fatto dai suoi alunni?