Rumore, fretta, tempo che non basta mai. Sembrano essere le caratteristiche di questa nostra frenetica società. Un’epoca in cui troppo spesso ci dimentichiamo d’incontrare e parlare con le persone, in cui abbiamo poco tempo per pensare, riflettere, con dovuta lentezza, cercando di comunicare idee e creare dibatti, dialogando con noi stessi e con gli altri. Forse non ci bastano più solo i like sui social, stories e foto condivise. Nel 2014 nasce in Umbria l’Officina delle Scritture e dei Linguaggi di Perugina, un’associazione culturale no profit, riferimento per l’insegnamento e la sperimentazione di linguaggi e scritture. Una comunità nata con lo scopo di migliorare, affinare e approfondire la capacità di comunicare. Da loro nasce l’idea di creare una community, sfruttando le opportunità offerte dalla rete, per riunire tutti quei locali sparsi per l’Italia dove è possibile ascoltare un po’ di silenzio. Sì, sano silenzio. Lontano dagli assordanti volumi di musica e dai maxi schermi tanto invadenti quanto giganti, c’è chi cerca luoghi dove poter parlare senza urlare, dove poter sfogliare un libro, dove poter godere di uno scambio di opinioni con gli altri. Posti dove poter pensare. Spazi dove dimenticare per qualche ora di essere sempre di corsa e di essere circondato da qualsiasi cosa che parla al posto nostro. Leggi anche: Non sentirti in colpa se non hai mai letto la Recherche di Proust, ci pensano gli audiolibri
Come i caffè letterari dei secoli scorsi
Circoli d’intellettuali dove si incontravano i grandi pensatori, quelli che con le loro idee hanno fatto la storia, quelli che hanno fondato quotidiani, che hanno insegnato al mondo cosa significasse la circolazione del pensiero e come creare quel fondamentale elemento democratico che è l’opinione pubblica. Luoghi d’incontro dove discutere, proporre dibattiti, incontrare gente, ispirarsi, creare, inventare. Locali per pensare. La tradizione in Italia, come altrove, è lunga e importate, ma forse oggi un po’ dimenticata. Ma c’è chi sta pensando di risvegliarla. E così nel 2019 abbiamo chi ci invita, attraverso la pagina Facebook “Locali per pensare”, a segnalare quei ristoranti, bar e altri luoghi di ritrovo dove torna a essere possibile parlare con gli altri senza perdere dopo la voce o semplicemente restare solo, in silenzio con i propri pensieri. Leggi anche: Chiuso Bar San Callisto, istituzione trasteverina: la protesta parte dai social
Il decalogo dei locali per pensare
Una rete di luoghi pubblici e di aggregazione dove incontrarsi, leggere, promuovere iniziative, sperimentare pensieri.