Le zone rosse aumentano e dal prossimo lunedì interesseranno quasi tutta Italia.
Il virus continua circolare sempre più velocemente e il numero dei contagi aumenta a causa dall’elevata contagiosità delle varianti: quella inglese e quella brasiliana e sudafricana rappresentano circa il 60% del totale.
Zone rosse, la situazione a Bologna e in Emilia Romagna
Le zone rosse interessano soprattutto l’Emilia Romagna. Da oggi, giovedì 4 marzo, l’intera area metropolitana di Bologna sarà zona rossa fino a domenica 21 marzo. Stessa sorte di Bologna toccherà a Modena.
Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato anche un’ordinanza, in vigore fino al 14 marzo, che istituisce la zona arancione scuro per tutti i comuni dell’Ausl Romagna, escluse le province di Rimini, Ravenna e del Cesenate.
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Zone rosse, la situazione in Lombardia
Zone rosse anche in Lombardia, che, lo scorso primo marzo è entrata in arancione. Il presidente Attilio Fontana ha firmato tre ordinanze, in vigore dal 3 marzo fino al 10 marzo, per introdurre la zona arancione rafforzato nell’intera provincia di Como, diversi comuni della provincia di Mantova, della provincia di Cremona, di quella di Pavia e dieci comuni della Città Metropolitana di Milano.
Preoccupa Brescia che resta arancione rafforzato ma ieri ha stabilito il record negativo di maggior numero di contagi in regione con ben 844 casi.
Zone rosse, il Lazio rischia di abbandonare il giallo?
Per quanto riguarda le zone rosse nel Lazio, per adesso l’unica che desta preoccupazione è la Ciociaria, in cui è già stata istituita la zona arancione per tutta la provincia di Frosinone.
Roma e Lazio, però, potrebbero entrare nella fascia arancione. L’ultimo monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute dava un Rt a 0.96 con punte fino a 0.99 nel Lazio. L’ultimo bollettino, però, ha visto un aumento del rapporto tamponi-positivi, salito all’11%, e dei decessi, ricoveri e terapia intensiva.
Zone rosse, la situazione nel resto d’Italia: dall’Alto Adige alla Sicilia
Per quanto riguarda le zone rosse nel resto d’Italia la situazione non è rosea. L’Alto Adige di fatto è zona rossa anche se per il governo vige la zona arancione. Infatti, l’intera provincia di Bolzano, a causa della circolazione della variante sudfricana, ha visto prorogare le restrizioni da zona rossa fino al 14 marzo. Misure ancora più stringenti per Merano dove fino al prossimo 7 marzo per entrare o uscire dal territorio comunale serve un tampone negativo non anteriore alle 72 ore.
In Piemonte è stata istituita la zona rossa per otto comuni tra Torino e Cuneo, in vigore fino a domani 5 marzo. La Liguria è gialla ma resta la zona arancione rinforzata per le zone della regione confinanti con la Francia e a Sanremo fino al 14 marzo. In Toscana in zona rossa ci sono le province di Pistoia e Siena, fino a domenica 7 marzo.
Nelle Marche fino a venerdì in fascia rossa ci sarà la provincia di Ancona. In Campania, in fascia arancione, ci sono Lusciano e Francolise ma ben 27 comuni in provincia di Caserta rischiano la zona rossa.
Mentre nella bianca Sardegna, sono spuntati tre focolai, immediatamente finiti in zona rossa: Bono, la Maddalena e San Teodoro.
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