Sophia Loren, icona del cinema italiano, verrà premiata dal Museo degli Oscar con il Visionary Award, un riconoscimento nonché onore riservato a “un artista o uno studioso la cui opera ha fatto fare progressi all’arte del cinema”.
Se, dopo aver vinto, 60 anni fa, la statuetta come miglior attrice con la Ciociara e 30 anni fa l’Oscar alla carriera, il successo di Sophia Loren sembrava aver raggiunto l’apice, ecco un altro premio a impreziosire e valorizzare l’enorme contributo dato dall’attrice all’arte cinematografica.
Sophia Loren, una lunga e pluripremiata carriera
La notizia arriva proprio mentre l’attrice è in attesa della conferma della candidatura gli Oscar per l’interpretazione di Madama Rosa nel film del figlio Edoardo Ponti, La Vita Davanti a Sé.
Un esito che conoscerà soltanto lunedì 15 marzo.
Il Visionary Award è la ciliegina sulla torta, è il riconoscimento di un talento che ha rari eguali, di una carriera straordinaria e di un contributo senza pari. Il tassello, che si aggiunge ai numerosi premi e onori già ottenuti, è l’omaggio e il ringraziamento per l’inestimabile eredità lasciata dall’attrice al cinema mondiale.
Sophia Loren conta, oltre i due Academy Awards, sei Golden Globe, un Leone d’Oro e una Coppa Volpi a Venezia, ma anche numerosi premi a Cannes, Berlino, Londra, e ben dieci David di Donatello.
Non senza merito, già nel 1991 Sophia Loren era già stata inserita dall’American Film Institute tra le 25 piu’ grandi star di tutti i tempi.
Bellezza unica, bravura impareggiabile e orgoglio tutto italiano.
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Il museo dell’Accademy attende Sophia Loren, l’ospite d’onore
L’apertura del museo dell’Academy, più volte rinviata per via della pandemia, è ad oggi fissata per il 30 settembre, mentre cinque giorni prima è previsto il gala che tra le varie celebrazioni includerà il taglio del nastro e attenderà l’arcinota attrice come ospite d’onore.
L’edificio, opera di Renzo Piano, aprirà le porte con una mostra dedicata al Hayao Miyazaki, premio Oscar nel 2003 per Spirited Away e per molti il più grande regista d’animazione vivente.
L’esposizione che avrà sede nel quartiere del Miracle Mile è organizzata in collaborazione con lo Studio Ghibli, di cui il cineasta giapponese è fondatore insieme a Isao Takahata.
Insieme all’attrice italiana, come segno di maggiore inclusione e in risposta alle numerose critiche di una visione “troppo bianca”, l’Accademy premierà anche il cineasta etiope indipendente Haile Gerima, autore di Bush Mama e Ashes and Embers.
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