Cosa succede quando si vive nell’estremo nord del pianeta, oltre il circolo polare artico? Succede che il concetto di tempo perde di significato. È per questo motivo che da Sommarøy, una piccola isola norvegese al largo di Tromsø, arriva una singolare richiesta: liberarsi formalmente degli orari. “Qui è sempre giorno e ci comportiamo di conseguenza”, spiegano gli abitanti. La decisione è stata presa durante un’assemblea cittadina che si è tenuta la scorsa settimana. Kjell Ove Hveding, leader della Time-Free Zone Campaign, si è occupato di raccogliere le firme e consegnare la petizione al Parlamento di Oslo. Il nome “Sommarøy” significa letteralmente “isola dell’estate”, e in effetti la vita dei suoi poco più di trecento abitanti si svolge secondo ritmi completamente diversi da quelli a cui siamo abituati. Da metà maggio alla fine di luglio il sole non tramonta per 69 giorni consecutivi, mentre da novembre a gennaio l’isola è avvolta da una notte ininterrotta. Per questo motivo i residenti, particolarmente nei mesi estivi, vivono seguendo i ritmi della natura: anche alle 2 di notte ci sono bambini che girano in bicicletta o persone che tosano il prato. Manca solo l’approvazione ufficiale dal governo per diventare la prima time-free zone permanente del mondo, ma in effetti gli isolani sono già liberi dalle costrizioni del tempo, e hanno appeso i propri orologi al ponte che li collega al continente come simbolo della liberazione dalle costrizioni degli orari. Leggi anche: In viaggio dentro se stessi: 7 mete per scoprire il mondo meditando
Turismo, economia e lavoro sull’isola senza orari
La singolare iniziativa della cittadina di pescatori è appoggiata dal Northern Norway Tourist Board e sta già incidendo sull’economia dell’isola: sempre più turisti sono attratti dalla vita senza orari di Sommarøy, e si recano sull’isola per godersi le spiagge e il mare cristallino ogni volta che ne hanno voglia. Anche gli alberghi sembrano accettare di buon grado l’idea di non avere più orari per il check-out pur di accogliere più visitatori. Se la time-free zone venisse ufficialmente approvata, tutte le aziende e i negozi potrebbero permettersi di lavorare secondo orari estremamente flessibili. Lo stesso per le scuole, dove gli studenti potrebbero recarsi a qualsiasi ora sulla base dei propri ritmi personali, a patto di superare test ed esami durante l’anno per verificarne il rendimento. Utopia? Hveding non sembra d’accordo ed espone così il suo punto di vista:
In tutto il mondo, le persone sono oppresse da stress e depressione. In molti casi perché ci si sente in trappola e in questo l’orologio svolge un ruolo importante. I bambini andranno sempre a scuola, ma in modo flessibile. La scuola e il posto di lavoro non devono diventare gabbie.
Anche altre regioni dell’estremo nord, il Finnmark e il Nordland, sembrano pensarla allo stesso modo e si stanno adoperando per mettere in atto misure simili. Se, quindi, siete in cerca di un luogo dove poter davvero dimenticare lo stress e i ritmi frenetici della vita quotidiana, sapete cosa fare: dirigetevi a Nord e appendete – letteralmente – l’orologio al chiodo. Leggi anche: La storia di Terence Biffi: “Ho superato la depressione viaggiando, ero anche obeso” di Marianna Chiuchiolo