I festeggiamenti per la vincita degli Azzurri agli Europei non potevano lasciare indenni i partecipanti, soprattutto nella Capitale dove si è assistito ad un tripudio di festa incontenibile.
Ci sarebbe un focolaio a Roma con 105 contagiati che avrebbero assistito alla partita Italia-Belgio in un pub nella zona di Monteverde. Si tratta di 83 maschi e 22 femmine, di età compresa tra i 9 e i 60 anni. A renderlo noto è l’Asl Roma 3.
Monteverde, centro del focolaio a Roma
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera sul focolaio a Roma i contagi nel quartiere Monteverde sarebbero partiti dal pub The Clifton.
Sembra che le persone abbiano seguito la partita all’interno del pub, senza l’utilizzo della mascherina, tutte ammassate. Un 18enne ha raccontato:
È stata una bomba a orologeria. Mi chiedo come abbiano fatto i proprietari a essere così superficiali.
Su Facebook è partita la difesa da parte dei gestori del pub finito sotto accusa, che hanno precisato di aver rispettato tutte le norme anti Covid.
Focolaio a Roma, la situazione nel Lazio
Secondo quanto riporta Il Messaggero nel Lazio i contagi stanno aumentando. Solo ieri martedì 20 luglio si sono registrati 681 nuovi casi, tanti rispetto ai 166 della settimana precedente.
In dieci giorni i casi si sarebbero quadruplicati. L’assessore alla Sanità regionale Alessio D’amato ha parlato di “effetto Gravina” in riferimento ai contagi che si sono verificati come effetto dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei di calcio. Ha poi sottolineato che l’indice Rt e incidenza sono “in incremento, rispettivamente a 0,81 e 16,9 su 100mila abitanti”.
L’assessore ha poi aggiunto:
I casi sono ancora destinati ad aumentare per l’effetto del calo di tensione in occasione dei festeggiamenti per gli Europei, che durerà ancora alcuni giorni.
Sono perlopiù giovani ancora non vaccinati e questo significa, ancora una volta, quanto sia importante vaccinarsi e raggiungere l’immunità di gregge.
La situazione è sotto controllo e nel Lazio i casi attualmente positivi complessivi sono la metà di altre grandi regioni, quindi nessun allarme e vaccinarsi. Ancora una volta ricadono sulle spalle del Ssr e dei suoi operatori, l’onere e gli effetti del calo di tensione.
Inoltre sul fronte vaccini il Lazio registra una certa resistenza. Da come riporta Il Tempo sarebbero 353.777 gli over-50 no-vax e 54.541 i ritardatari della seconda dose tra gli operatori sanitari e scolastici.
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