Welfare sanitario in azienda a supporto della prevenzione: l’era dei buoni pasto, dei servizi navetta per raggiungere il posto di lavoro o agevolazioni simili sembra volgere al termine. Negli ultimi anni, il benefit aziendale più richiesto dai lavoratori è l’accesso a programmi di prevenzione sanitaria, specie quando si tratta di persone oltre i 40 anni. Tale tendenza si inserisce all’interno di un’altra più ampia, che vede le aziende adeguare i propri programmi di welfare ai benefici più apprezzati dai dipendenti.
Nello specifico, mentre i lavoratori dai 20 ai 29 anni richiedono perlopiù misure per agevolare la mobilità e quelli tra i 30 e i 39 reclamano nuove forme di organizzazione del lavoro, la fascia dei dipendenti over-40 è quella che spinge maggiormente per azioni di welfare aziendale a supporto della cura della persona e della prevenzione.
Non sorprende perciò che i progetti in questa direzione siano aumentati: stando al Rapporto Welfare Index PMI 2018, il 42% delle imprese attua almeno un’iniziativa nella macro area della salute e dell’assistenza, percentuale fortemente in crescita rispetto al 32.2% del 2016. Un’indagine promossa da Osservatorio UniSalute, invece, ha evidenziato come ben 7 lavoratori su 10 vorrebbero che nel proprio contratto fosse inclusa una forma di assistenza sanitaria.
Se in passato la cultura della prevenzione in azienda ha avuto a che fare soprattutto con la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, oggi circa 1/3 delle imprese considera prioritario investire nella sanità e nell’assistenza, garantendo attraverso il welfare aziendale l’accesso a cure e servizi di prevenzione al lavoratore e alla sua famiglia.
Welfare sanitario in azienda: in cosa consiste e quali sono le agevolazioni
Per un’azienda, avere a cuore la salute dei propri dipendenti significa mettere a disposizione piani di welfare sanitario in azienda volti a salvaguardare lo stato fisico e lo stile di vita dei lavoratori. Optare per una scelta simile è anche conveniente: per le aziende che implementano piani di welfare aziendale ci sono alcune agevolazioni (è azzerato il cuneo fiscale) e lo stesso vale per i lavoratori (le somme destinate a welfare aziendale sono escluse dall’imponibile fiscale).
In generale, i programmi di welfare in azienda, promossi dalla Legge di Stabilità 2016 e da quella di bilancio 2017, hanno attivato piani sanitari per le aziende, ovvero strumenti assicurativi specifici e flessibili pensati per rispondere alle esigenze più onerose dei lavoratori italiani: cure odontoiatriche, assistenza e servizi per la non autosufficienza, supporto in caso di patologie croniche, servizi specifici per la maternità, assistenza infermieristica domiciliare, cure psicoterapiche e strategie di prevenzione come checkup annuali.
I checkup consistono in esami diagnostici ematochimici e strumentali, che mirano alla prevenzione e allo screening delle patologie più frequenti. Tra i più diffusi troviamo:
- Analisi di laboratorio su sangue e urine
- Visite mediche in varie specialità
- Esami strumentali a media complessità (ECG, Audiometria in cabina silente, spirometria, prove vestibolari, esami di acuità visiva, etc.)
- Esami di diagnostica per immagini (Ecografie, Eco Doppler, Radiografie, TAC)
Per effettuare checkup sanitari in azienda, la soluzione migliore è rivolgersi ai professionisti di For Life Emergenza, che saranno in grado di offrire un servizio qualificato attraverso tecnologie di ultima generazione.
Welfare sanitario in azienda: i benefici per imprese e dipendenti
Oltre ai vantaggi fiscali, un piano per il welfare sanitario in azienda ha almeno altri quattro benefici, sia per le imprese sia per i dipendenti:
- Aumento della soddisfazione e della fidelizzazione dei dipendenti, che sentono che l’azienda può supportarli efficacemente in caso di difficoltà;
- Riduzione delle assenze per malattia, dato che il lavoratore può accedere in tempi rapidi agli esami per una corretta prevenzione, senza preoccuparsi dei costi;
- Clima aziendale migliore, dato che i dipendenti lavorano nelle migliori condizioni possibili;
- Impatto positivo sull’immagine e sulla brand reputation.
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