Il decreto sull’assegno unico per i figli, che entrerà in vigore dal 2022 e approvato dal Consiglio de Ministri, dovrà passare al vaglio delle Camere per il via libera definitivo.
L’assegno interesserà sia i lavoratori dipendenti che autonomi e sosterrà le famiglie con i figli dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni, a patto che studino, facciano tirocini o servizio civile.
La nuova misura sarà attiva da marzo 2022, fino a febbraio dell’anno successivo, mentre attualmente gli assegni vanno da luglio a giugno dell’anno seguente. Le famiglie numerose potranno arrivare a ricevere fino a 1000 euro al mese.
Assegni unico, a chi spetta
L’assegno unico sarà riconosciuto per ogni figlio minorenne, dal settimo mese di gravidanza e non avrà limiti di età per i figli disabili. Andrà al genitore che ne fa domanda ma in seguito ad una richiesta successiva potrà essere diviso “in pari misura” tra i genitori.
In caso di affidamento “l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato”. Una volta diventati maggiorenni anche i figli possono “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”.
Per vedersi riconosciuto l’assegno dopo i 18 anni sarà necessario per il figlio maggiorenne frequentare un corso di formazione professionale o un corso di laurea, svolgere un tirocinio, o avere un lavoro con reddito inferiore agli 8.000 euro annui, svolgere i servizio civile o essere disoccupato e allo stesso tempo iscritto presso un servizio pubblico per l’impiego.
Assegno unico: quali sono gli importi
Gli importi dell’assegno unico saranno tarati in base all’Isee: sotto i 15mile euro annui per avere il massimo dei benefici mentre oltre i 40mila per avere il minimo.
La somma che verrà assegnata a ciascuna famiglia per i figli minorenni andrà dai 50 ai 175 euro al mese. Per i maggiorenni, tra i 18 e i 21 anni, la somma va dai 25 agli 85 euro al mese. Si terrà conto del numero di figli e della presenza di disabili, oltre al fatto se entrambi i figli lavorano.
Per le mamme under 21 sono previste 20 euro al mese, dal terzo figlio in poi è prevista una maggiorazione dai 15 agli 85 euro in base all’Isee. Inoltre i nuclei familiari con quattro o più figli avranno diritto ad una maggiorazioni di 100 euro al mese. Se entrambi i genitori lavorano ma non raggiungono i 40mila euro annui si avranno altri 30 euro in più.
Assegno unico: come si presenta la domanda
La domanda all’Inps per l’assegno unico si può presentare in modalità telematica, o tramite gli istituti del patronato, entro 20 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto.
L’assegno verrà riconosciuto il mese successivo dalla pubblicazione della domanda, tramite accredito su Iban o mediante bonifico domiciliato. Invece per chi percepisce il reddito di cittadinanza non sarà necessario presentare la domanda e la somma verrà assegnata insieme al reddito.
L’assegno unico spetta anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, di lavoro o ricerca per un periodo superiore ai 6 mesi.
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