Ognuno di noi, ormai, ha imparato bene le regole del nuovo decreto: le mascherine ffp2 sono obbligatorie in cinema e teatri, su mezzi pubblici, treni, aerei, allo stadio e per partecipare a grandi eventi. Insomma, le chirurgiche non sono più considerate una garanzia sufficiente.
Tra l’altro, proprio nel primo pomeriggio di oggi, la struttura commissariale di Figliuolo, con il ministero della Salute e l’Ordine dei farmacisti, ha raggiunto un accordo con le associazioni di categoria Federfarma, Assofarm e Farmacie unite per la vendita delle mascherine ffp2 al prezzo di 0,75 euro l’una. Ma ecco perché questi dispositivi di protezione sono diventati obbligatori in così tanti luoghi e occasioni.
Mascherine ffp2 e chirurgiche, il confronto
Anzitutto, va chiarito che “ffp” sta per “face filtrant” (filtro facciale): lo standard europeo stabilisce che l’efficienza di questi dispositivi sia da 1 a 3 (va da sé che le ffp3 siano più performanti). Le ffp2 garantiscono una protezione molto alta: in media, filtrano il 94% di tutti gli aerosol (tra il 92 e il 98%), compresi virus che si trasmettono per via aerea come il Covid. Come le chirurgiche, sono usa e getta: possono essere indossate per un massimo di 8 ore, poi vanno cambiate.
Le ffp2 sono composte da più strati di tessuti diversi, tra i quali si trova un filtro in polipropilene, capace di intrappolare le più piccole particelle presenti nell’aria. Rispetto alle semplici mascherine chirurgiche, che riescono a trattenere solo particelle di aerosol più grandi (e che quindi proteggono più gli altri rispetto a chi le indossa), le ffp2 hanno una capacità filtrante molto maggiore e difendono anche chi le mette.
Basti sapere che in ingresso le chirurgiche proteggono al 20%, le ffp2 oltre il 90%. Per questo motivo sono particolarmente indicate in luoghi chiusi o affollati, dove la probabilità di trasimissione è più alta.
Mascherine ffp2: rischio contagio all’uno per mille se indossate correttamente
Come per le chirurgiche, anche l’efficacia delle ffp2 dipende dal modo in cui vengono indossate. E se lo si fa nel modo corretto, la protezione è massima: lo ha dimostrato uno studio del Max Planck Institute, un’organizzazione di ricerca tedesca, poi citato dall’Economist.
L’indagine ha dimostrato che se si prendono due persone distanti 3 metri l’una dall’altra, una non vaccinata e una positiva al Covid, la probabilità che l’individuo senza vaccino venga contagiato è del 100%. Se le stesse persone, invece, indossano le maschere Ffp2, il rischio di prendersi il virus si riduce all’1%.
Se entrambe portano la mascherina ffp2 ben aderente al viso, il rischio massimo di infezione dopo 20 minuti è pari all’uno per mille.
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