sabato, 18 Gennaio 2025
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Draghi punta sul nucleare: “Reattore a fusione in Italia entro il 2028”. Ecco di cosa si tratta

Sull'energia nucleare, Draghi ha espresso parole chiare: in Italia entro il 2028 entrerà in funzione il primo prototipo di reattore a fusione.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

Reattore a fusione in Italia. Con le sanzioni alla Russia e il conseguente stop all’arrivo del gas di Mosca, si è discusso molto di indipendenza energetica. Occorrono delle alternative e nessuna possibilità è fuori discussione. Al Question Time alla Camera, il Premier Mario Draghi sta affrontando proprio il tema dell’energia.

Essenzialmente la risposta è dare ora efficace e rapida diversificazione, sembra semplicistico ma è l’essenza di quel che dobbiamo fare”, ha detto il Presidente del Consiglio, sottolineando la necessità di rafforzare “delle misure di risparmio energetico”. Poi è stato affrontato il tema divisivo del nucleare.

Draghi: “Reattore a fusione entro il 2028”

Sull’energia nucleare, Draghi ha espresso parole chiare: in Italia entro il 2028 entrerà in funzione il primo prototipo di reattore a fusione. Ecco cosa ha detto il Premier:

Per quanto riguarda il nucleare, l’impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l’unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile.

La strategia europea per l’energia da fusione è sviluppata dal Consorzio Eurofusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l’entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-28.

Draghi: “Ambiente e transizione è l’essenza di questo Governo”

Quella che l’Italia (e non solo) dovrà percorrere, è una strada tortuosa verso un unico obiettivo: la transizione verde e l’utilizzo di energie rinnovabili. Draghi lo ha ribadito: “Fin dall’inizio questo Governo ha puntato sulle energie rinnovabili. L’ambiente e la transizione è l’essenza stessa di questo Governo, che si può dire sia nato su questo programma. Continuiamo su questa strada”.

Poi ha aggiunto: “Sono stati messi in campo significativi incentivi per la sostituzione di impianti alimentati da impianti fossili a impianti rinnovabili, comprese le pompe di calore. Oggi il green deal europeo è diversificazione, rapidità e innovazione nel campo dell’energia rinnovabile. Dobbiamo diventare sovrani anche in campo energetico, ne va della nostra sicurezza e della nostra libertà”.

Reattore a fusione: di cosa si tratta

Un reattore nucleare a fusione può gestire una reazione di fusione nucleare in modo controllato. Ad oggi non esistono reattori a fusione capaci di produrre continuativamente energia elettrica: gli unici impianti esistenti sono impianti sperimentali che consumano complessivamente più energia elettrica di quella che producono.

La fusione a confinamento magnetico di cui ha parlato Draghi è un approccio per generare energia da fusione termonucleare che utilizza campi magnetici per confinare il combustibile da fusione sotto forma di plasma. Il confinamento magnetico è uno dei due rami principali della ricerca sull’energia da fusione, insieme alla fusione a confinamento inerziale. Gli esperti del consorzio RFX ne hanno descritto il funzionamento:

Il reattore a fusione sfrutta  un processo analogo a quello che tiene accese le stelle ed il Sole. Due nuclei leggeri come Deuterio e Trizio, entrambi isotopi dell’Idrogeno l’elemento più abbondante nell’universo, scontrandosi tra di loro si fondono trasformandosi in un  altro elemento assolutamente innocuo: l’ Elio. Nel processo viene prodotta anche una grande quantità di energia.

Nei reattori si userà come carburante Deuterio Trizio, che sono più “facili” da far fondere dell’Idrogeno. Deuterio e Trizio fondono, ovvero reagiscono, a energie più basse rispetto ad altri elementi leggeri come l’Idrogeno o l’Elio. è per questo che sono stati scelto come combustibile per il primo reattore a fusione.

Leggi anche: Blackout a Chernobyl: “Rischio perdite radioattive”. Cosa sta succedendo davvero?

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Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

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