sabato, 18 Gennaio 2025
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Il diplomatico russo che ieri ha minacciato Guerini e l’Italia fu premiato dal Governo Conte

Alexei Paramonov, il diplomatico russo che oggi minaccia il nostro Paese, ha ricevuto dall'Italia ben due riconoscimenti molto importanti: la richiesta è di revocarli immediatamente.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, ha minacciato l’Italia senza utilizzare mezzi termini, lanciando un attacco diretto al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, definito “uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa del governo italiano”. L’avvertimento è stato chiaro: se Roma porterà avanti sanzioni ancora più severe contro Mosca ci saranno “conseguenze irreversibili”, la cui entità non è però ancora stata specificata.

Nello stesso intervento, Paramonov aveva fatto riferimento pure all’aiuto dato dalla Russia all’Italia nel 2020, quando l’emergenza Covid si era fatta particolarmente drammatica. A sostegno del ministro Guerini sono arrivate le parole di molti esponenti politici, primo fra tutti il Premier Mario Draghi, che ha espresso solidarietà al ministro sottolineando come “il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile”.

I riconoscimenti dell’Italia ad Alexei Paramonov

Alexei Paramonov

A far discutere è il fatto che il diplomatico che oggi minaccia il nostro Paese abbia ricevuto dall’Italia ben due riconoscimenti molto importanti. Il primo gli è stato consegnato nel dicembre 2018, quando ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana su proposta del ministero degli Affari Esteri (allora guidato da Enzo Moavero Milanesi, durante il Conte 1).

Non solo: il 20 giugno 2019, durante la cerimonia di conferimento a Mosca, l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano definì Alexei Paramonov “un diplomatico fine e appassionato con il quale affrontare qualsiasi problematica, anche la più spinosa, sempre con spirito costruttivo”.

Poi, il secondo importante risconoscimento è stato conferito all’ex console della Russia a Milano il 9 dicembre 2020, quando è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia nel dicembre 2020 (sempre su proposta del ministero degli Esteri, stavolta guidato da Di Maio durante il Conte 2). L’ambasciata italiana aveva pubblicato la notizia scrivendo che Paramonov si era “sempre adoperato per il miglioramento delle relazioni bilaterali Italia-Russia”.

Le richieste di revocare a Paramonov tutti i riconoscimenti

Ora, la richiesta di tutti è di revocare immediatamente il riconoscimento che il governo italiano ha dato a Alexei Paramonov nel 2018. La senatrice di Italia Viva Elvira Lucia Evangelista ha detto: “Putin con l’invasione e distruzione delle più importanti città dell’Ucraina si è già macchiato di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario con azioni che non potranno che essere giudicate dalla Corte penale internazionale istituita con lo Statuto di Roma del 1998 e divenuta operativa nel 2002”.

Poi, Evangelista ha concluso: “Per questi motivi appare opportuno revocare immediatamente l’onorificenza conferita dal governo Conte al diplomatico russo Paramonov che ieri ha minacciato il Ministro Guerini e con lui tutte le nostre istituzioni e tutti gli Italiani che condannano questa ‘spedizione speciale russa’, che altro non è che una guerra sanguinaria contro un popolo che vuole vivere in uno Stato libero e democratico”.

Alla richiesta di Evangelista si è aggiunto anche il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che ha sottolineato: “Questa generosità è stata un segno di disattenzione dell’Italia nei confronti del regime putiniano nel corso del tempo: l’ultima volta che Putin è arrivato in Italia nel 2019 è stato accolto come un eroe. Io invece ero fuori a Palazzo Chigi a manifestare per chiedere più democrazia per i cittadini russi. Ecco perché forse a Mosca ci si attendeva un atteggiamento diverso da parte dell’Italia sull’invasione ucraina, ma i governi cambiano e ora con Draghi c’è un esecutivo atlantista ed europeista”.

Poi, Della Vedova ha concluso: “Oggi la nostra posizione verso la Russia è allineata con l’Europa e l’Occidente sulle sanzioni e sull’invio di armi alla resistenza ucraina, oltre che di ferma condanna nei confronti di questa aggressione”.

Leggi anche: Guerra Russia-Ucraina, la Cina non interviene. Quali interessi ha per non farlo?

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Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

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