Draghi a Torino. La visita del Presidente del Consiglio nel capoluogo piemontese non è vista da tutti come un’occasione positiva e di crescita per la città. Draghi dovrebbe firmare il Patto per Torino che prevede 3 miliardi di euro da investire in interventi per la città ma i leader No vax sono pronti a manifestare contro il suo arrivo.
In piazza Palazzo di Città, di fronte al Comune e alla Regione Piemonte, e in piazza Castello si sono radunati per protestare i No vax, poi fatti allontanare dalle forze dell’ordine ma non sono mancati i tensioni, spintoni che hanno portato anche all’infortunio di Marco Liccione, leader del movimento torinese dei No vax.
Draghi a Torino: chi sono i manifestanti
Draghi è a Torino per firmare con il sindaco Stefano Lo Russo il Patto per Torino. Si tratta di un accordo grazie al quale si andranno a risanare le casse del Comune nei prossimi anni. Per il 2022 sono previsti 70 milioni.
I primi a manifestare sono stati i tassisti, i quali sono scesi in piazza Vittorio intorno alle 9 per la richiesta della riforma del settore taxi. A questi si sono aggiunti attivisti no green pass, tra cui Marco Liccione e il leader di Italexit, Gianluigi Paragone. Alle 13 un blocco si è radunato a Porta Palazzo, comprendente Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e l’USB.
Polizia e carabinieri si sono attivati a difesa del Comune.
Draghi a Torino: l’accoglienza di Elkann
Draghi a Torino. Da parte di John Elkann, presidente di Stellantis, società con sede ad Amsterdam, nata dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles, invece la visita di Draghi rappresenta un segnale positivo:
Importante per Torino, è importante vedere come il Paese, la Religione e la città stiano lavorando bene insieme, che è la premessa per cui si riescono a fare cose importanti.
Draghi a Torino: quali fondi per la città
I fondi previsti per la città di Torino sono 1,120 miliardi che arriveranno, nel corso di venti anni, nelle casse della città per salvarla dal pre-dissesto. Solo questo anno il capoluogo piemontese riceverà 79 milioni. A questi si aggiungono 2 miliardi messi a disposizione del Governo per la ripresa, da investire nei prossimi quattro anni, di cui una parte dovrà essere investita nella rivoluzione verde e nella transizione ecologica.
Inoltre sono necessari interventi per potenziare la sanità territoriale e per la scuola, destinati in particolare alla prima infanzia.
Leggi anche: Di Maio sigla accordo Italia-Azerbaigian: il Governo riduce dipendenza dal gas russo