Per concludere questo 2020 mancava solo un evento di impatto astronomico. E infatti, neanche a dirlo, il 22 dicembre scorso un asteroide colpisce la Cina nella sperduta regione montuosa centro-meridionale, nella provincia di Qinghai.
Fortunatamente il bolide si è disintegrato in atmosfera senza procurare danni. Dapprima ha attraversato il cielo della regione illuminandola a giorno, poi è precipitato a terra.
Secondo i calcoli, l’asteroide ha sprigionato un’energia totale di 9,5 kt, circa il 60% dell’energia emessa durante l’esplosione atomica di Hiroshima.
Asteroide colpisce la Cina, un impatto inaspettato
Il 22 dicembre alle ore 23:23 i militari di sorveglianza Usa hanno rilevato un’esplosione in atmosfera alle coordinate 31,9° latitudine N e 96,2° longitudine, corrispondenti a una zona specifica della Cina, in prossimità del villaggio di Wayi Xingrong (circa 3800 m s.l.m.), nella provincia di Qinghai.
L’impatto dell’asteroide è stato ripreso anche dalla popolazione. Video e immagini infatti circolano nel web, attirando i curiosi sempre alla ricerca di eventi sensazionalistici.
Secondo i dati riportati dal Cneos della Nasa, l’asteroide è caduto alla velocità di 13,6 km/s ed esploso a circa 35,5 km dal suolo, sprigionando energia pari al 60% di quella avuta con Hiroshima.
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Un piccolo asteroide in grado di sprigionare l’energia di una bomba atomica
Come riportato da MediaInaf, il notiziario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, si sarebbe trattato di un piccolo asteroide near-Earth, ossia vicino alla terra, disintegrato in atmosfera senza conseguenze, i cui frammenti sono però caduti al suolo.
Equiparando l’energia totale emessa nell’esplosione all’energia cinetica posseduta dal meteoroide, quest’ultimo doveva avere una massa di 430mila kg e, supponendo una densità media di 2,5 g/cm3, tipica di un asteroide roccioso, un diametro di circa 7 metri.
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La missione giapponese Hayabusa2
I pezzi dei frammenti caduti al suolo possono essere studiati ed analizzati senza problemi. Non ci sarà bisogno questa volta di tutto il lavoro svolto dalla missione giapponese Hayabusa2 per raggiungere l’asteroide Ryugu.
Questo asteroide, largo poco meno di un chilometro a giugno 2018 si trovava a quasi quattro milioni di chilometri di distanza da noi. È stata necessaria una sonda che analizzasse Ryugu per poi prelevarne dei pezzi dal suolo e riportarli sulla terra.
Si è trattato di una manovra rischiosissima perché l’oggetto si trovava in rotazione, a una forte velocità nella sua orbita.
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