Avvistata una settimana fa la balena più grande mai vista alle coste dell’Italia e forse del Mediterraneo, purtroppo morta.
La carcassa è stata recuperata al porto turistico di Marina Piccola a Sorrento ed è stata trasportata al molo San Vincenzo di Napoli, dove l’aspetta l’autopsia.
Solo al termine delle analisi e degli studi sarà possibile procedere alla musealizzazione.
Il trasporto della balena
Ventitré metri di lunghezza per quasi 70 tonnellate, il cetaceo ha di fatto con il proprio peso spezzato le corde e fatto fallire il primo tentativo di trasporto.
Il secondo, invece, seppur non senza avversità, prima tra tutte le condizioni del mare annunciate avverse, è terminato con successo e la balena è arrivata a destinazione pronta per studi e analisi.
Si deve ringraziare l’audacia e la determinazione dell’Amm. Sergio Liardo, a capo del Terzo Reparto della Guardia Costiera, e dell. Amm. Aurelio Caligiore del RAM, la disponibilità del Prof. Sandro Mazzariol del CERT e della sua squadra nonché il supporto del Parco Marino di Punta Campanella e di Marevivo che hanno fatto si che l’animale fosse recuperato e portato a Napoli, invece che lasciato affondare al largo.
Ringraziamenti speciali anche alla Guardia Costiera di Castellammare e del capoluogo campano che hanno provveduto allo spostamento trainando la bestia con la motovedetta CP 267 e con un un’altra imbarcazione di scorta.
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L’autopsia della balena e valore della ricerca
Condurre l’autopsia sul cetaceo consentirà di scoprire non solo le cause della sua morte, ma appartenenza e provenienza, nonché di indagare lo stato di salute del nostro mare.
La decisione di recuperare la balena e sottoporla a esami e studi è quindi di estremo valore per la scienza e la ricerca.
All’interno di un cantiere navale la carcassa sarà sottoposta all’ispezione autoptica affidata al professore Sandro Mazzariol, patologo veterinario presso l’Università degli studi di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del Cetaceans’ stranding Emergency Response Team (Cert), principale responsabile del recupero di cetacei di grandi dimensioni in Italia e all’estero.
Dopo l’autopsia di potrà dar il via alla musealizzazione, ovvero la progettazione e l’allestimento dell’esposizione del cetaceo come bene culturale e scientifico.
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