Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di Bilancio 2022 sono state delineate e ridefinite le agevolazioni fiscali previste per quest’anno, compresi Superbonus 110% e Bonus ristrutturazione.
Vediamo quindi quali sono le novità per quest’ultimo, le proroghe e i requisiti per poterne usufruire, ottenendo il massimo del risparmio possibile.
Bonus ristrutturazione, le novità 2022
Esistente sin dal 1986, il Bonus ristrutturazione è un tipo di agevolazione fiscale che ha subìto diversi rimaneggiamenti e potenziamenti negli anni, sino ad arrivare nel luglio del 2020 alla sua ultima revisione, che permette di avvalersene o tramite detrazione dalle tasse, o con la cessione del credito o, ancora, con lo sconto in fattura.
Nel 2021 il Bonus ristrutturazione è stato portato al 50%, il che significa che per tutti gli interventi previsti il beneficiario potrà preventivare la metà delle spese da sostenere per la riqualificazione della propria casa.
La legge di Bilancio 2022, mantenendo invariate tutte le precedenti regole e agevolazioni previste, ha dato un ulteriore impulso al suo utilizzo, prorogandone la validità fino al 31 dicembre 2024.
Il tetto di spesa individuato dal Bonus rimane invariato rispetto l’anno scorso: i contribuenti che intendano ristrutturare la propria casa possono portare in detrazione costi complessivi dedicati a tali attività fino a un totale di 96.000 euro.
Quali interventi sono compresi nel Bonus ristrutturazione?
Il bonus contempla tre macroaree di interventi, relativi a:
- Manutenzione straordinaria, per il rinnovo o la sostituzione di parti dell’edificio, la sua suddivisione e/o accorpamento, a patto che i lavori non siano eseguiti con un aumento volumetrico della superficie di partenza.
- Restauro e risanamento conservativo, nell’ottica di rivalorizzare il patrimonio edilizio e per continuare a usare le strutture già esistenti.
- Ristrutturazione edilizia, per il completo o parziale rifacimento della costruzione.
Il Bonus Ristrutturazione può essere richiesto anche per coprire le spese di progettazione, delle parcelle degli esperti intervenuti, l’acquisto dei materiali e le imposte di bollo.
La lista delle opere contemplate dal Bonus ristrutturazione
Ecco quindi tutti gli interventi che si possono portare in detrazione al 50% previsti dalla legge:
- Opere di demolizione e ricostruzione
- Installazione di ascensori e montacarichi
- Installazione di servizi igienici
- Realizzazione di balconi e mansarde, ivi compresa la trasformazione di balconi e mansarde in verande
- Costruzione di scale interne all’edificio
- Tutti gli interventi volti all’efficientamento energetico, come l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici
- Erezione di recinzioni
- Modifica dei solai e delle loro altezze
- Sostituzione di infissi e serramenti con materiali che permettano una più efficiente coibentazione della casa
- Apertura di finestre
- Risanamento del degrado
- Lavori sulla facciata
Chi può richiedere il Bonus ristrutturazione?
L’incentivo statale per la ristrutturazione e il recupero del patrimonio edilizio può essere richiesto da chiunque abbia la proprietà dell’immobile, sia esso il detentore o il nudo proprietario, ma anche chi lo abita, chi lo abbia in comodato d’uso o in usufrutto.
I familiari conviventi a questi soggetti e coloro che vivono sotto lo stesso tetto sia uniti civilmente che more uxorio possono ugualmente richiedere l’agevolazione per l’immobile in questione.
Altra categoria di aventi diritto comprende i soci delle società semplici o delle cooperative, così come gli imprenditori individuali che intendano utilizzare il Bonus per le abitazioni in loro possesso.
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Bonus ristrutturazione anche per la seconda casa
L’agevolazione vale anche per le seconde case, in cui sia necessario svolgere interventi di manutenzione straordinaria, risanamento e restauro, ristrutturazione edilizia, a patto che si parli di unità abitative di tipo residenziale già esistenti.
Il Bonus ristrutturazione per le seconde case, quante che siano, comprende i lavori per:
- ripristino e costruzione di stabili anche non residenziali danneggiati da eventi naturali
- tutela dell’abitazione da atti vandalici e simili
- efficientamento misure antisismiche
- realizzazione di posti auto e box
- bonifica da materiale pericoloso, come amianto ed ethernit
- messa in sicurezza degli spazi abitativi
- cablatura
- eliminazione di barriere architettoniche
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