Si sente sempre più spesso parlare di genitori medusa, ma cosa si intende davvero con questa definizione? Sebbene l’accostamento con l’animale sembri alludere a un paragone negativo, dal momento che il liquido rilasciato dai suoi tentacoli è urticante, in realtà ci si riferisce a un modello genitoriale flessibile e mai opprimente, che lascia molta libertà ai propri figli.
Tale termine Jelliyfish Parent, da cui deriva genitore medusa, è stato coniato nel 2022 dall’editorialista del The Guardian, Emma Brockes. Quest’ultima, trovando un’alternativa e un’opposizione alla ‘mamma tigre’, ha definito così questo stile parentale paragonando il fluttuare delle meduse in mare a un modello genitoriale molto fluido che nuota nelle necessità dei propri figli senza seguire schemi troppo rigidi.
Leggi anche: Chi sono i genitori guscio d’uovo e come evitare di diventarlo
Ma chi sono davvero i genitori medusa?
I genitori medusa hanno una grande sensibilità e cercano sempre il dialogo con i propri figli e non impongono mai il loro punto vista come autoritario e da rispettare senza diritto di replica. Non li abituano a regole troppo ferree, per cui questi ultimi non hanno mai il timore di deluderli e di essere giudicati, come, ad esempio, potrebbe accadere dopo un brutto voto.
Al primo posto c’è lo sviluppo dell’autonomia dei bambini, che cercano di imitare il proprio modello genitoriale, autogestendosi e imponendosi dei limiti quando è necessario, imparando anche dai propri stessi sbagli. I più piccoli, quindi, cresceranno avendo imparato a dialogare e a confrontarsi sempre con gli altri, in un rapporto aperto e inclusivo.
Quali sono i benefici per i bambini che crescono con questo modello parentale?
I genitori medusa non offrono solo un modello genitoriale positivo per i loro figli, ma proprio questi ultimi traggono innumerevoli benefici dal loro insegnamento. Tra loro, infatti, si instaurerà un profondo legame sia affettivo sia emotivo, basato sulla fiducia, sulla disponibilità e all’ascolto, le basi per creare qualsiasi rapporto saldo.
Inoltre, i bambini saranno sempre liberi di esprimere il proprio giudizio senza timore e si sentiranno sempre compresi, i cui effetti ricadranno nella costruzione di un’autostima solida.
D’altro canto, però, i genitori medusa devono comunque infondere nei loro piccoli il senso delle regole, affinché capiscano l’importanza, pur avendo un approccio libero e aperto alla comunicazione.
Come diventare genitori medusa?
Qual è la chiave per diventare genitori medusa? Lo ha spiegato la docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università Cattolica di Milano, Chiara Ionio in un’intervista, come si legge su “NostroFiglio.it”
La chiave di questo approccio è l’ascolto, intesa in questo senso, la visione del genitore medusa è condivisibile.
Mamma e papà non devono mettersi in testa un’idea e portarla a termine a tutti i costi se questa non incontra le inclinazioni del bambino.
La docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università Cattolica di Milano Ionio ha spiegato che i genitori medusa osservano davvero i propri figli, non costringendoli, ad esempio, a praticare uno sport in cui non sono minimamente interessati:
Analizziamo in che modo viene effettuata la scelta dello sport da praticare come attività extrascolastica.
I genitori non devono iscriverlo a un corso di calcio se il bambino non mostra alcun interesse per questa disciplina.
Devono imparare a osservarlo, a conoscerlo davvero, facendo attenzione alla persona che è e che sta diventando, assecondandolo nei suoi gusti e nelle sue preferenze, pur decidendo per lui quando necessario.
Inoltre, è sempre necessario che vi sia un compromesso tra le esigenze dei più piccoli e quelle degli adulti. Diventare un genitore medusa, quindi, si può, mettendo in pratica nella vita quotidiana alcuni accorgimenti per il benessere e lo sviluppo autonomo dei propri figli.
Leggi anche: I genitori possono dividersi gli impegni familiari al meglio: 3 strategie