Chiamata di Macron e Scholz a Putin. Siamo al diciasettesimo giorno di guerra e i bombardamenti russi in Ucraina non si placano, tutt’altro: Mosca ha aperto un altro fronte di guerra, il quarto. Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin ha sentito al telefono il capo di Stato francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, spiegando loro che i battaglioni dei nazionalisti ucraini “interrompono sistematicamente le operazioni di soccorso in Ucraina”.
Durante il colloquio, durato circa 75 minuti, i due leader europei hanno insistito su un “immediato cessate il fuoco in Ucraina” e sull’inizio di “una soluzione diplomatica del conflitto”. Mentre su “altri contenuti del colloquio – prosegue il comunicato – è stato concordato il silenzio”.
Non solo. Il presidente russo, ha riferito il Cremlino, ha denunciato a Macron e Scholz “pesanti violazioni del diritto umano da parte degli ucraini”, elencando “omicidi extragiudiziali di oppositori, il sequestro di ostaggi civili, l’uso di persone come scudi umani e lo schieramento di armi pesanti in aree residenziali, vicino agli ospedali, scuole e asili nido”. I tre leader hanno poi concordato di rimanere in contatto sul “problema dell’Ucraina”.
Macron e Scholz a Putin: “Togliere assedio a Mariupol”
Chiamata di Macron e Scholz a Putin: da parte sua, il capo di Stato francese ha chiesto a Putin di “togliere l’assedio a Mariupol” dove la situazione è “umanamente insostenibile”: il Comitato internazionale della Croce Rossa ha denunciato come manchino da giorni “elettricità, acqua e gas” e come “non c’è riscaldamento”.
L’Eliseo si è poi espresso anche sulle cosiddette “flagranti violazioni del diritto umanitario da parte degli ucraini” descritte da Putin, affermando che queste siano solo bugie del Presidente russo.
Fonti dell’Eliseo hanno sottolineato che Putin “non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra” e che la logica conseguenza di questo sia che “Putin deve prendere atto di sanzioni ancora più pesanti”.
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