Il famoso poeta americano Thomas Eliot una volta disse “Quello che conta è il percorso del viaggio e non l’arrivo”, una citazione che fa riflettere, soprattutto in questa era dove l’immediatezza è sempre al primo posto. Ognuno di noi è costantemente aggiornato e alla ricerca del tragitto più veloce, come se il tempo non bastasse mai. Tendenza opposta, invece, sembra essersi diffusa in tutto il mondo negli ultimi anni, perché dopo aver viaggiato in tutti i modi e aver visto i luoghi più frequentati dai turisti, è necessario porsi una nuova sfida. Quale miglior confronto da affrontare per un esploratore se non il ritorno all’autenticità della natura, un viaggio lontano dalla tecnologia dominante, a contatto con l’ambiente? Cresce il numero di persone alla ricerca di viaggi green e low cost, un trend che prende il nome di wwoofing. Si chiama così dal movimento mondiale “Wwoof”, World Wide Opportunities on Organic Farms, nato nel 1971 in Inghilterra, fondato da Sue Coppard, una segretaria inglese che iniziò a impegnarsi nelle fattorie durante i fine settimana con l’idea di allontanarsi per alcuni giorni da Londra e vivere nella natura. Da allora, il concetto si è diffuso in tutto il mondo, ogni paese ha una propria organizzazione indipendente e si è creata una fitta rete di volontari e progetti naturali. Questo movimento, che promuove esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, ha un chiaro scopo: contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.
Come funziona Wwoof?
Wwoofing Italia, tante proposte per tutti i gusti