L’esperto nutrizionista Andrea Pezzana, in un’intervista pubblicata dalla Repubblica, ha cercato di chiarire i dubbi più frequenti su Covid e l’alimentazione, smentendo le migliaia di fake news a riguardo nate con l’inizio e l’evolversi della pandemia.
Covid e alimentazione: non esistono alimenti in grado di prevenire l’infezione
Secondo quanto afferma il dottor Pezzana, non esistono alimenti in grado di prevenire l’infezione. Tuttavia, lo stato nutrizionale di un individuo resta uno degli elementi fondamentali per garantire una risposta agli agenti patogeni.
La malnutrizione o l’obesità, per esempio, garantiscono un rischio più alto di contrarre l’infezione e tempi di guarigione più lenti. Come afferma Pezzana, l’obesità – legata alla polmonite – potrebbe portare ad altre patologie come ipertensione, diabete, apnee notturne.
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Essere magri non riduce il rischio di prendere l’infezione
Ciò non significa che l’essere magri non riduca il rischio di prendere l’infezione. “Uno sbilanciamento nel regime dietetico può causare elevati rischi di sviluppare problemi metabolici”, dice Pezzana.
Coniugare una dieta sana, come quella mediterranea, all’attività fisica è, secondo il medico, la scelta migliore.
L’infezione da coronavirus può essere trasmessa dagli alimenti?
Il nutrizionista chiarisce e rassicura: la trasmissione dell’infezione da coronavirus attraverso gli alimenti è molto bassa.
Il dottore spiega, infatti, come il veicolo principale di infezione siano le piccole gocce di saliva prodotte da tosse, starnuti o dal respiro. “Gli agenti patogeni hanno però capacità di sopravvivere alcune ore sulle superfici, e quindi anche sugli alimenti, mantenendo un livello di contagiosità, pur attenuata. Non sono noti casi di trasmissione virale attraverso il consumo di cibi”.
Covid e alimentazione: vitamine ok, ma meglio frutta e verdura
Per quanto riguarda le vitamine, queste sono importanti, ma assumere integratori “fai da te”, in generale, è sconsigliato.
Il dottor Pezzana consiglia invece di consumare regolarmente 4-5 porzioni di frutta e verdura, “meglio se crude o cotte al vapore o al forno a basse temperature”. Soprattutto, è bene fare attenzione ai suddetti cinque colori della salute, viola-blu, verde, bianco, giallo-arancio, rosso, in modo da assumere una più ampia varietà di fitonutrienti.
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La vitamina D è entrata nei protocolli terapeutici per la cura del Covid
La vitamina D è ormai entrata nei protocolli terapeutici per la cura del Covid. Il dottore spiega:
Studi epidemiologici affermano che la metà degli italiani hanno carenza di vitamina D e che la presenza del virus è più alta tra coloro che hanno un basso dosaggio di vitamina D.
Ad ogni modo, il medico consiglia di prendere integratori esclusivamente in caso di carenze importanti. La vitamina D è, infatti, facilmente reperibile nel pesce fresco, nelle uova, nei derivati del latte e nei cereali integrali.
Covid e alimentazione: E la vitamina C funziona?
“L’acido ascorbico ha potenti azioni antiossidante e antinfiammatoria che possono in piccola misura contrastare i sintomi influenzali e parainfluenzali. Non è però efficace con questa pandemia”.
Anche per la vitamina C vale lo stesso discorso: meglio evitare integratori e consumare, invece, alimenti che ne sono ricchi, come kiwi, melograno, agrumi, broccoli, peperoni o verdure a foglia verde. Lo stesso vale per gli oligoelementi, i cosiddetti elementi traccia, fondamentali per la regolazione di risposta immunitaria e infiammazione.
Il medico Pezzana suggerisce, infatti, “una dieta varia che includa cereali integrali, semi oleosi, frutta secca, uova, carne, due o tre volte a settimana, o pesce che è fonte di acidi grassi omega 3”, in quanto tali alimenti agiscono come potenti antinfiammatori.
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di Vittoria Lolli