Bianca Bustamante prima in Formula 1: “Per farmi correre mio padre ha fatto tre lavori”

Bianca Bustamante lavora duramente per essere in prima linea nell’evoluzione degli sport motoristici, sperando di essere la prima di molti.

Flavia De Michetti
Flavia De Michetti
Giornalista versatile, formazione umanistica, amante dei libri e appassionata di comunicazione per riportare accuratamente ciò che ci circonda.
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La diciannovenne Bianca Bustamante, nata il 19 gennaio 2005 e cresciuta a Manila nelle Filippine, un Paese senza una storia o un patrimonio riconoscibile nel settore degli sport motoristici, è una dei piloti della F1 Academy, che ha mostrato una profonda passione per questo ambito fin dalla tenera età, ereditata da suo padre, che praticava il karting.

La ragazza ha dimostrato di avere un incredibile talento, tale da essere la prima donna in assoluto ammessa al McLaren Driver Development Programme che, istituito nel 2022, incanala i giovani talenti verso la F1, la Formula E e l’IndyCar, mirando a individuare e formare i futuri piloti della McLaren F1.

I tempi stanno cambiando, Bianca Bustamante tra le prime donne in Formula 1

bianca bustamante


Oggi, le donne rappresentano il 40% degli spettatori della F1, rispetto ad appena il 7% del 2017. Molti hanno ipotizzato che questo incremento sia dovuto alla serie televisiva documentaristica realizzata da Netflix in collaborazione con la Formula 1, “Drive To Survive”, che racconta i retroscena e il dietro le quinte del Campionato mondiale di Formula 1 dal 2018 in poi. Tuttavia, una forte incidenza l’ha avuta anche il fatto che Liberty Media nel 2017 ha acquistato la F1 per la cifra di otto miliardi di dollari (oltre 7,4 miliardi di euro), cambiando la fanbase dello sport, con l’intento di attirare nuovi fan, in particolare giovani donne.

L’azienda, infatti, nel 2023 ha lanciato la F1 Academy, allo scopo di guidare il cambiamento attraverso l’aumento della partecipazione e del talento femminile negli sport motoristici.

Che cos’è la F1 Academy?

La F1 Academy è un campionato di corse monoposto tutto al femminile, fondato dalla Formula 1 nel 2023, con l’obiettivo di integrare le giovani ragazze al mondo del motorsport. La serie segue i regolamenti della FIA Formula 4. L’iniziativa globale è andata a sostituire la W Series, un campionato monomarca di vetture a ruote scoperte che ha l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione femminile al mondo delle corse automobilistiche.

Come è nata la passione di Bianca Bustamante?

Bianca Bustamante insieme al papà


La giovane driver in diverse interviste ha raccontato di aver ereditato l’amore per le corse da suo padre Raymund, che praticava il karting, una specialità dello sport motoristico, e spesso trascorreva del tempo insieme sulle piste. Bianca racconta:

Pregavo mio padre di portarmi in pista ogni giorno.

Mi hanno regalato la tuta da corsa quando avevo un anno e il primo go-kart all’età di tre anni, [un Baby Kart Birel ART rosso da 60 cc. NdR].

Guidarla è uno dei miei ricordi più belli.

Anche se vengo dalle Filippine, un Paese non molto conosciuto per gli sport motoristici, sono stata introdotta a questo sport in tenera età.

Non sono mancate le difficoltà nel percorso di vita e sportivo di Bianca

All’età di sei anni una giovanissima Bustamante confessa ai suoi genitori di voler intraprendere seriamente gli sport motoristici e diventare una pilota professionista. La ragazza però ha dovuto affrontare diverse complicazioni, tra queste prima di tutto il fattore economico. Bianca racconta:

Sapevo che non avevamo molti soldi.

Mio padre faceva due lavori in America e mio fratello aveva problemi di cuore, quindi eravamo alle prese con le spese mediche.

Mangiavamo a malapena tre volte al giorno.

È stato un momento davvero difficile per noi, perché stavamo rischiando tutto.

Nonostante le difficoltà, la passione di Bianca è stata sempre sostenuta e incoraggiata, anche dalla mamma Janice, all’inizio contraria alla vocazione della figlia.

Bianca Bustamante, la Lewis Hamilton della Formula 1 femminile

bianca bustamante


La fiorente carriera di Bianca Bustamante ricorda molto quella di successo di Lewis Hamilton, un pilota automobilistico britannico, il percorso del quale è stato tracciato dagli sforzi di suo padre Anthony, che a un certo punto ha dovuto svolgere tre lavori per finanziare le imprese di kart di suo figlio, sette volte campione del mondo di Formula 1.

Lottare contro le convenzioni di un Paese

La strada di Bianca non è stata semplice considerando che, insieme a suo padre, è andata sempre controcorrente rispetto a ciò a cui una giovane ragazza, secondo le ideologie del posto, dovrebbe aspirare. Spiega Bustamante:

La gente spesso mi diceva di fare qualcosa di normale, qualcosa di più comune, di diventare un medico, un avvocato, per ottenere qualcosa nella vita.

A 11 anni la prima occasione di dimostrare il talento: l’incontro con il pilota Darryl O’Young

L’evento di svolta nella vita di Bianca arriva nel momento in cui, all’età di undici anni, incontra Darryl O’Young, un pilota e direttore di gara di origine canadese di Hong Kong con Craft-Bamboo Racing, una scuderia automobilistica anglo-hongkonghese. In quell’occasione Bustamante vince un evento di kart in Cina a cui era stata invitata a partecipare e sponsorizzato proprio da O’Young, il quale riconosce nella bambina un talento particolare.

All’età di sedici anni la giovane si trasferisce negli Stati Uniti e contatta il pilota di Hong Kong, che assume il ruolo di manager di Bianca. Riguardo questa collaborazione, la giovane pilota dichiara:

È stato la spina dorsale della mia carriera, mi ha sostenuto in tutto e per tutto.

È come un secondo padre.

Mi ha preso sotto la sua ala protettrice e ha pagato le mie tasse scolastiche, in modo che potessi diplomarmi e laurearmi.

Ha pagato anche la licenza di gara e l’assistenza medica.

Gli devo tutta la mia carriera.

Ciò per cui oggi la giovane driver, che ha primeggiato al McLaren Dev. Programme, lavora duramente è essere in prima linea nell’evoluzione di questo sport, auspicandosi che dopo di lei tocchi a molte altre donne. Bianca confessa:

Voglio aprire le porte a molti giovani talenti che provengono da contesti meno fortunati.

Voglio che guardino in alto e mi vedano in questa posizione, sapendo che possono farcela se hanno l’amore e la passione per questo sport, indipendentemente dalla loro provenienza.

Leggi anche: Chi è Bearman, pilota della Ferrari a soli 18 anni, che sostituirà Sainz

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