Lieto fine a Cosenza, neonata ritrovata: si può rapire per troppo amore?

È stata ritrovata la neonata rapita ieri, 21 gennaio, a Cosenza, il giorno dopo la sua nascita. Si tratta di una storia a lieto fine, che però induce a riflettere su quanto il desiderio di un figlio porti una persona a spingersi oltre.

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Possono tirare un sospiro di sollievo i genitori della neonata rapita ieri, 21 gennaio, nella clinica sacro Cuore di Cosenza. La bambina, infatti, è stata ritrovata dalle Forze dell’Ordine in serata. Era stata sottratta da una donna, fintasi infermiera.

Si tratta di una vicenda spigolosa, che vede da un lato due genitori disperati per la scomparsa della propria bambina, dall’altro una coppia ossessionata dal desiderio di avere un figlio, che si spinge oltre i limiti della legge e del buonsenso per ottenere ciò che vuole. La domanda, dunque, è: in alcuni casi è più forte l’amore della legge del buonsenso?

La vicenda del rapimento

La piccola Sofia è stata rapita ieri, nel tardo pomeriggio, nella clinica Sacro Cuore di Cosenza, il giorno seguente la sua nascita. La bambina è stata portata via dalle braccia della mamma, Valeria Chiappetta, da quella che, successivamente, è stata identificata come Rosa Vespa. La donna ha finto di essere un’infermiera e ha convinto la nonna della bambina a lasciarle la nipote, per una visita pediatrica. In realtà, Vespa ha raggiunto il compagno, Aqua Moses, all’ingresso della struttura, per poi allontanarsi in macchina con in braccio Sofia.

Quando i neogenitori non hanno visto ritornare in camera la neonata, hanno avvisato le Forze dell’Ordine, le quali si sono subito messe alla ricerca della bambina. Dopo aver visionato le telecamere di sicurezza della zona, la Polizia ha identificato la coppia. Nel corso delle indagini, gli Agenti hanno notato come la coppia di rapitori frequentava da qualche giorno la zona circostante la clinica. Dopo aver arrestato i responsabili del rapimento e aver perquisito la loro casa, le Forze dell’Ordine hanno potuto comprendere il motivo del gesto.

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Perché la neonata è stata rapita?

La vicenda del rapimento della piccola Sofia mette in luce una tematica spinosa. La coppia colpevole del gesto, infatti, sembrerebbe aver agito perché spinta dall’irrefrenabile desiderio di diventare genitori. La 51enne cosentina, infatti, aveva simulato negli ultimi 9 mesi una gravidanza, facendo credere ad amici e parenti che presto sarebbe arrivato un neonato. La coppia avrebbe detto di aspettare un bambino, proprio per questo al momento del ritrovamento Sofia indossava dei vestiti azzurri.

La donna e il compagno avevano annunciato sui social la nascita dell’ipotetico figlio, Ansel, e stavano preparando il suo battesimo. Nel momento in cui la Polizia ha fatto irruzione nella loro casa, infatti, ha trovato l’abitazione addobbata di celeste, per festeggiare l’arrivo del neonato. Non è la prima volta che Rosa Vespa tenta di rapire un bambino. Nei giorni scorsi, infatti, aveva riproposto il gesto con un bambino, venendo, però, bloccata dalla madre.

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L’importanza delle telecamere di sicurezza

Il ritrovamento della piccola Sofia è stato reso possibile grazie alla presenza delle videocamere di sorveglianza presenti nella clinica Sacro Cuore di Cosenza. Il legale Saverio Greco, rappresentante del gruppo IGreco, ha raccontato ai giornalisti le dinamiche della vicenda e l’efficienza del sistema di sicurezza della struttura:

L’episodio si è verificato durante l’orario delle visite.

I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti.

Per fortuna, il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi.

In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti.

Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli.

È stata una giornata difficile, quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d’ora in avanti.

Le parole della mamma di Sofia

Valeria Chiappetta, la mamma della piccola Sofia, ha scritto un post sui social, in cui ha ringraziato tutti coloro che si sono interessati alla vicenda della scomparsa della bambina e, in particolar modo, le Forze dell’Ordine:

Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia, vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. 

Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi.

Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale mentre io avevo perso le speranze.

Un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina.

Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene.

Grazie, grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. 

Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti.

Dopo il ritrovamento, la neonata è stata scortata dalla Polizia per essere riconsegnata ai genitori. In seguito, è stata trasferita all’Ospedale di Cosenza per alcuni accertamenti. Si tratta, dunque, di una storia conclusasi nel migliore dei modi, ma rimane ancora un dubbio: quanto può essere forte l’amore per rendere una persona cieca davanti alla legge e all’umanità?

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