Come è cambiato radicalmente il modo di studiare negli ultimi anni grazie alle nuove tecnologie? L’innovazione tech sta rivoluzionando il mondo dell’istruzione e un grande sostenitore delle piattaforme digitali e del loro utilizzo è Elia Bombardelli, classe 1988, professore del corso Matematica Generale all’Università Bocconi di Milano.
Elia Bombardelli insegna anche matematica presso il Polo Giuseppe Veronesi di Rovereto in provincia di Trento, scuola che ha dato vita al primo modello di Liceo STEAM in Italia. Si tratta di nuovo indirizzo di studi che integra Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica per formare gli studenti, ma con un approccio diverso da quello tradizionale: l’obiettivo è ampliare le conoscenze nei settori scientifico-tecnologici con uno sguardo alle discipline umanistiche.
Il 36enne, però, non è solo un docente, ma anche un content creator di contenuti didattici di successo su YouTube, e il suo canale, dedicato alla matematica, ha conquistato oltre mezzo milione di iscritti.
Come ridefinire, allora, il metodo di apprendimento oggi? Elia Bombardelli non si limita a creare contenuti online, infatti, utilizza i suoi video per agevolare lo studio dei suoi alunni, anche attraverso la ‘flipped classroom’, con cui i ragazzi possono avere già una prima infarinatura dell’argomento che verrà trattato in classe.
E qual è la sua idea di scuola? Glielo abbiamo chiesto personalmente.
Intervista a Elia Bombardelli

Nell’era in cui YouTube, Google e ChatGPT hanno rivoluzionato il mondo didattico, scuola e nuove tecnologie è un binomio ormai imprescindibile, ed Elia Bombardelli ci dimostra come l’uso delle nuove piattaforme e strumenti non debba essere demonizzato, ma affiancato ai tradizionali metodi di studio. La redazione de ildigitale.it ha dialogato a lungo con il prof e content creator e scopriamo ora cosa ci ha rivelato.
Quando hai deciso che l’insegnamento sarebbe stata la tua strada?
Durante l’università, aiutando alcuni compagni durante lavori di gruppo e nella preparazione di alcuni esami, mi sono accorto che spiegare le cose mi piaceva molto. Da lì è nata l’idea di intraprendere, qualche anno dopo, la carriera di docente.
Da quanto tempo insegni al Polo Veronesi di Rovereto, che ha dato vita al primo modello di Liceo STEAM in Italia?
Ho cominciato a collaborare con il Polo nel 2018, l’anno in cui è stato inaugurato il liceo STEAM di Rovereto. Sono stato il prof. di matematica della prima classe di questo bellissimo percorso e ho accompagnato i ragazzi anche gli anni successivi. Nei primi sei anni di attività il liceo STEAM è cresciuto molto, si è spostato in una nuovissima sede a Rovereto e sono state aperte altre sedi in giro per l’Italia, a partire da Bologna.
Con la Direttrice del Polo hai presentato il progetto alla fiera Didacta di Firenze. Di cosa si tratta?
L’idea è quella di un un liceo scientifico quadriennale molto innovativo, dove sono presenti materie normalmente non curricolari, come ad esempio Robotics, e in cui una parte delle ore di lezione viene erogata in lingua inglese.
L’anno scolastico è organizzato in trimestri che si concludono con un action learning lab, un momento dove gli studenti lavorano a gruppi su dei progetti che vengono loro assegnati in collaborazione con partner esterni, sono momenti in cui i ragazzi lavorano molto anche sulle soft skills e sull’autonomia.
In cosa consiste la ‘flipped classroom’?
È una modalità didattica che utilizzo a volte, alternata ad altre, e che piace molto agli studenti. In estrema sintesi e semplificando un po’, consiste nell’assegnare uno o più video da vedere a casa prima della lezione in modo tale che i ragazzi arrivino in aula avendo già un’idea di base sull’argomento da trattare.
A quel punto, dopo un momento guidato iniziale, si può utilizzare il tempo risparmiato per fare esercitazioni a gruppi, attività per lavorare sul problem solving e/o altre attività interessanti dove la presenza gioca un ruolo fondamentale.
Sei molto conosciuto sui social. Quando hai intuito che YouTube sarebbe stato un canale rapido e intuitivo per la formazione?
Sono partito con la realizzazione dei video nel 2012 e già nei primi mesi di attività su YouTube ho capito che c’era grandissimo potenziale dal punto di vista didattico. I feedback degli studenti sono stati fin da subito positivi e poi piano piano anche i docenti hanno cominciato sempre di più a cogliere le potenzialità dei materiali multimediali di supporto alla didattica.
YouTube era e rimane, secondo me, la migliore piattaforma per quanto riguarda l’erogazione di materiali educational, poiché consente di avere a disposizione un gran numero di formati utilizzabili tra cui video orizzontali, verticali, dirette, post, ed i suoi contenuti si possono fruire gratuitamente da qualunque dispositivo, pc, tablet, smartphone e anche smart TV, che sono sempre più utilizzate.
Sei più docente, divulgatore o più content creator?
La maggior parte dei contenuti educational che creo online sono di matematica e dintorni, quindi, legati alle attività che svolgo in aula. Ho sempre visto le due cose come collegate e sinergiche tra loro, mi piacciono molto entrambe.
Chi sono i tuoi studenti “online” e in quali licei studiano?
Il canale ha quasi 600.000 follower e le visualizzazioni medie mensili, nei mesi scolastici, superano il 1.000.000. Il pubblico è principalmente composto da studenti delle scuole superiori, studenti all’inizio dell’università e docenti di materie STEM.
Ci sono però anche adulti che guardano i materiali, perché magari devono rispolverare matematica in vista di un concorso o perché per lavoro ne hanno necessità, un po’ di studenti alla fine delle medie e anche molti adulti semplicemente appassionati della materia.
Come sarà secondo te la scuola del futuro?
Difficile fare previsioni precise, posso dire però che sono convinto che piano piano l’AI entrerà sempre di più nelle attività didattiche e che spero che si riesca a dare maggiore spazio ad alcune tematiche trasversali che ad oggi sono troppo spesso trascurate o poco presenti, come l’educazione al corretto e consapevole uso del digitale e l’educazione finanziaria.
Che consigli dai ai ragazzi di oggi che studiano prevalentemente su YouTube, Google, facendo uso di ChatGPT?
Online ci sono un sacco di materiali di valore molto preziosi per i ragazzi. È però fondamentale scegliere bene le fonti e non affidarsi acriticamente al primo contenuto che si trova. Per matematica è inoltre imprescindibile esercitarsi con costanza.
Va bene l’utilizzo dell’AI in certi contesti, ma non se questo si traduce nel far fare a lei gli esercizi invece di svolgerli personalmente, sarebbe un autogol clamoroso!
Ringraziamo il prof. e content creator Elia Bombardelli che grazie ai suoi video aiuta sia ragazzi sia adulti ad avere un approccio innovativo, ma al contempo semplice e intuivo, alla matematica: non è davvero mai troppo tardi per imparare.
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