Giulia Poli, 26enne di Cucciago in provincia di Como, si è appena laureata in Scienze Pedagogiche all’Università degli Studi Milano Bicocca, dopo la triennale conseguita nel 2020 in Scienze dell’Educazione.
La giovane ha portato a termine il percorso universitario nonostante la malattia che l’ha colpita dallo scorso aprile, la leucemia linfoblastica acuta, e i mesi trascorsi in ospedale, tra chemioterapia e il trapianto di midollo osseo.
La sua storia viene riportata da “Prima Como” e Giulia ha ringraziato i professori che le hanno concesso di poter svolgere gli ultimi esami da remoto: “Era un impegno che volevo portare a termine e in questo i professori mi sono venuti incontro, permettendomi di sostenere gli esami che mancavano online e discutere la tesi da remoto. Avere questo obiettivo è stato fondamentale, mi ha aiutata a non buttarmi giù”.
Come ha scoperto la malattia? A raccontarlo è sempre “Prima Como”: “Lo scorso anno mi sono accorta di avere continui mal di testa e dai controlli fatti è risultato che avevo tutti i valori sballati, al che il mio medico si è subito allarmato, mi ha mandata a fare una visita ematologica d’urgenza e nel giro di una settimana mi hanno ricoverata”.
Dopo un lungo percorso di terapie, Giulia è stata operata e si trova ora nella delicata fase di post-trapianto, sottoponendosi a cure ed ulteriori esami.
Come sta affrontando la leucemia Giulia Poli?
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Dopo aver scoperto di avere la leucemia linfoblastica acuta, Giulia Poli ha trascorso moltissimi giorni presso l’Ospedale Valduce di Como: “Tre settimane ero ricoverata, uscivo, mi riprendevo, day hospital, e così via”.
Dopo aver concluso il ciclo di chemioterapia e per evitare il rischio di una recidiva, l’unica possibilità sarebbe stata quella di sottoporsi a un trapianto di midollo osseo. Giulia Poli è stata, poi, operata, il 23 gennaio all’Ospedale San Raffaele di Milano, spiegando cosa accade durante il trapianto di midollo: “Molti temono sia invasivo donare il midollo, si immaginano delle siringhe nella schiena e per questo non lo fanno, ma se si presenta una compatibilità basta solo una preparazione con delle punture sottocutanee che aiutino i globuli bianchi a crescere e una trasfusione di sangue. Donare significa salvare una vita”.
Qual è il messaggio di speranza di Giulia Poli ai suoi coetanei?
Giulia Poli è un esempio per tutti i suoi coetanei e per tutti coloro che stanno affrontando, attualmente, una malattia come quella che l’ha colpita:
La malattia mi ha cambiata, perché quando ti scontri con la morte capisci quanto sia importante la vita e quanto nella nostra quotidianità spesso ci troviamo a ingigantire i problemi, dimenticandoci dell’importanza delle piccole cose
Ai miei coetanei dico che bisogna continuare a combattere senza mai mollare, perché la testa in questi percorsi di guarigione fa tanto.
Bisogna sforzarsi di pensare che ce la possiamo fare, senza abbandonare i propri sogni e occupando la mente con cose positive.
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