Quando non si ha più nulla da perdere, tanto vale correre il rischio. Sembrerebbe scontato, eppure non sempre si è in grado di compiere quell’atto di coraggio che potrebbe risolversi in un miracolo o, al contrario, una disfatta annunciata. E la storia di Amelia Lucas, 12enne di Perth nota a tutti come Milli, è forse la cosa più vicina a un miracolo tra le recenti notizie di cronaca.
Affetta da sindrome di Li-Fraumeni, una rara condizione genetica
Questa sindrome predispone chi ne soffre all’insorgenza di molti tipi di tumore, Milli si trova ben presto a fare i conti con il ‘grande male’. Davanti a una prospettiva tanto funesta, i genitori decidono di non darsi per vinti e chiedere un secondo parere. La piccola viene affidata alle cure di un neurochirurgo tanto famoso quanto contestato: Charlie Teo.
Considerato da alcuni un medico in grado di compiere l’impossibile, da altri un lavoratore poco etico che non tiene conto dei rischi di dare false speranze ai pazienti, Teo decide di tentare il salvataggio. Milli viene operata e il 98% del cancro asportato con un cyberknife per sottoporlo ad analisi istologica. È un’operazione ad alto rischio di fallimento, a cui seguono mesi di terapia in Germania per la riabilitazione.
L’operazione si rivela un successo
Milli guarisce e si riunisce alla sua famiglia riprendendo a sorridere. Adesso è finalmente pronta per tornare a scuola, dove potrà sfoggiare il nuovo nickname di “Miracle Girl” e riprendere la sua vita dal punto in cui l’aveva lasciata. Il padre, Grant Lucas, il più commosso della famiglia:
Grazie Charlie Teo, se avessimo ascoltato i dottori australiani, il miracolo non sarebbe stato possibile e avrei perso la mia bambina.
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di Marianna Chiuchiolo