La vita di Noland Arbaugh è cambiata una prima volta nel 2016, quando è rimasto paralizzato in seguito a un incidente che lo ha paralizzato dal collo in giù. Il secondo cambiamento per Arbaugh è arrivato nel 2024, con il chip di Neuralink.
Grazie al dispositivo di Elon Musk, infatti, da un anno Noland collega il proprio cervello a un computer, al quale trasferisce le informazioni e dà comandi alla macchina, solo con la forza della mente. Arbaugh descrive il suo percorso così: “Per un attimo avevo pensato di farla finita, fare un sorso e chiuderla lì. Non l’ho fatto, ma in un certo senso sono comunque risorto. Spiritualmente, fisicamente, intellettualmente“.
L’incidente nel 2016
Nel 2016 la vita di Noland Arbaugh è stata stravolta da un incidente che lo ha paralizzato dal collo in giù. La voglia di viaggiare, di fare sport e di trascorrere del tempo con i propri cari, infatti, è stata interrotta da un tuffo in un lago della Pennsylvania, durante il quale Arbaugh si è scontrato con un amico, subendo un duro colpo dietro al collo. Al giornale Open, Noland ha raccontato quel momento:
Ricordo di essermi svegliato faccia in giù nell’acqua, incapace di muovermi.
Ho subito capito di essere paralizzato.
Pensavo di farla finita.
Ma in quel momento una bagnina mi ha ripescato.
Nonostante l’incidente gli abbia stravolto completamente la vita, Arbaugh non ha mai perso la speranza e, nel 2024, si è affidato ai chirurghi, i quali gli hanno impiantato nel cranio un chip in grado di leggere le sue onde cerebrali e convertirle in segnali che, attraverso il Bluetooth, arrivano al computer a cui è collegato. Tutto questo è stato reso possibile grazie a Neuralink.
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Il chip di Neuralink

L’idea iniziale di Elon Musk, attraverso la società Nauralink, era quella di collegare la mente umana a quella artificiale. Dal 2016 a oggi è stata percorsa una strada verso l’innovazione che ha portato al pensare di poter garantire alle persone un ritorno alla loro indipendenza. In tal modo, chi ha perso abilità come vedere, sentire o muoversi potrà riacquisirle. Altre due persone si sono sottoposte allo stesso intervento di Noland, la seconda nel 2024 e la terza all’inizio del 2025.
Prima di potersi sottoporre all’intervento, Arbaugh ha dovuto attendere per mesi e per altrettanto tempo sottoporsi a dei test. Dunque, è entrato in sala operatoria nel gennaio del 2024: “L’aria era elettrica. Tutti erano preparatissimi“. I medici gli hanno impiantato sotto il cranio un piccolo dispositivo, collegato a 64 fili dotati di mille elettrodi, in grado di leggere le attività neuronali. Una volta concluso l’intervento, Noland Arbaugh ha provato l’impianto, a cui ha dato il nome Eva:
Mi hanno dato un tablet su cui si vedevano le mie onde cerebrali, e mi hanno chiesto di provare a muovere il dito.
Ovviamente io il dito non lo posso muovere, ma, ogni volta che pensavo di farlo, vedevo un picco nei grafici.
Una linea gialla che schizzava in alto.
It was the coolest thing.
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L’incontro con Elon Musk
Dopo l’intervento, Noland Arbaugh ha incontrato il fondatore di Neuralink, Elon Musk. A Open, Arbaugh ha dichiarato di essere estremamente riconoscente nei confronti dell’imprenditore, seppure non condivida a pieno le sue idee e le sue azioni:
Musk sarà per sempre un eroe per me.
Ha fatto grandi cose per me e sta cercando di migliorare la vita di moltissime persone.
Ma non per questo sono d’accordo con tutto quello che fa o dice.
La gratitudine nei confronti di Elon Musk e di Neuralink da parte di Arbaugh è dovuta all’indipendenza che il chip gli ha donato. Seppure sia consapevole di non poter riacquisire completamente la libertà, Noland accoglie i lati positivi del dispositivo:
L’indipendenza che mi dà è eccezionale.
Posso mandare messaggi, scrivere email, usare i social, giocare.
Con Neuralink, ho riallacciato i rapporti con persone che per anni non ho mai sentito.
Mi ha reso un amico migliore.
Ma mi ha anche permesso di studiare e di imparare.
Come Noland Arbaugh utilizza Neuralink
Neuralink permette a Noland di utilizzare un computer solo attraverso la mente. Con il pensiero, infatti, si può dirigere il puntatore del mouse e decidere quale tasto usare. Nonostante l’eccellenza del dispositivo, il chip ha subìto un danno che ha costretto i tecnici di Neuralink a modificare il software, risolvendo la situazione. Arbaugh, inoltre, ha raccontato a Open dei comandi che vorrebbe poter dare attraverso il chip ma che ancora oggi non sono stati progettati da Neuralink:
Mi piacerebbe poterlo collegare alla sedia a rotelle.
Ma non è facile rispettare gli standard imposti dalla Food and Drugs Administration (Fda).
Basterebbe un comando sbagliato per finire sotto una macchina.
Se potessi collegare il chip a una Tesla modificata in modo che sia accessibile per me, o a un robot, potrei risolvere molti altri problemi.
Non avrei bisogno di assistenza per tutte le funzioni e i bisogni fisici.
Il futuro per Noland Arbaugh
I miglioramenti che il dispositivo di Neuralink ha apportato alla vita di Noland Arbaugh non sono permanenti, di ciò il trentenne ne è consapevole e affronta la questione con grande filosofia:
So che prima o poi accadrà, ma non mi preoccupa.
Ho vissuto la mia vita da tetraplegico prima di Neuralink, la vivrò di nuovo in futuro.
Neuralink non è il mio unico scopo nella vita.
Non è l’unica cosa che mi dà gioia, e non è l’unico motivo per cui mi alzo dal letto la mattina.
È un enorme vantaggio.
Ma senza penso che troverò dei modi per rendermi comunque utile.
Quindi, la vita di Noland andrà avanti, con o senza Neuralink, forse con un futuro in politica: “Continuerò a battermi per aiutare le persone nella mia situazione. E a parlare in pubblico. Mi piacerebbe anche entrare in politica un giorno“.