“Mia nipote lo aveva già iniziato a leggere”. Carla Gatto, la nonna di Giulia Cecchettin e scrittrice, ha da poco presentato a Rovigo un libro dal titolo Emma è un ragazza del Sud, in cui la giovane protagonista fugge da una società patriarcale.
L’evento era già stato programmato da tempo nel corso della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, ma Carla Gatto non avrebbe mai pensato che questo libro potesse riguardarla, proprio in questi giorni, così da vicino. Con le lacrime agli occhi al “Corriere della Sera ha così rivelato: “Giulia aveva già letto qualcosa, ma lei non è Emma, era la nostra bambina. Ora attraversiamo il nostro dolore. Il prossimo libro sarà per lei”.
La nonna di Giulia Cecchettin: “Amava il disegno, mi mostrava le sue creazioni”
Carla Gatto, nel suo libro Emma è un ragazza del Sud, narra di una giovane ragazza che vuole sfuggire e allontanarsi per sempre per decidere, da sola, la strada da percorrere nella sua vita:
Emma è una ragazza del Sud, vittima di una società patriarcale dove i maschi decidono il destino delle donne.
Stanca della violenza del suo patrigno si ribella e fugge al Nord con lo zaino in spalla per poter realizzare i suoi sogni.
Qui racconto di questa ragazza che si ribella a una società vecchia.
Situazioni di possesso ancora molto frequenti. Basta guardarsi intorno.
Per uno strano destino, ha sottolineato, di aver scritto questo libro. Ed è difficile non pensare alle analogie alla storia di sua nipote Giulia Cecchettin, che non ha mancato di ricordare con grandissimo affetto:
Che dire di Giulia, mia nipote era meravigliosa, aveva sempre il sorriso.
Era molto contenta di potersi laureare in Ingegneria Biomedica, ma amava anche il disegno e i fumetti.
Questa vena artistica forse l’aveva presa da me, dipingere è una delle mie tante passioni.
Mi mostrava le sue creazioni e mi raccontava che aveva iniziato questo corso, dicendomi “Mi piace tantissimo fare i disegni, perché mi dà libertà”.
E invece è riuscita a seguire solo due lezioni.
La nonna di Giulia Cecchettin e il dolore per la perdita di Giulia
I personaggi del suo libro sono di fantasia, ma le vicende raccontate prendono ispirazione da storie vere che Carla Gatto ha raccolto durante il corso degli anni: “Ci sono situazioni famigliari, ma anche professionali dove alla donna, a parità di ruolo, viene chiesto d’essere un passo indietro rispetto all’uomo: accettare uno stipendio più basso o rinunciare a ricoprire incarichi riservati ai maschi”.
Ha iniziato a scriverlo durante la pandemia da Covid-19 e ha deciso di dedicarlo a sua nuora Monica, scomparsa lo scorso anno: “Adesso non c’è più neanche Giulia. In questo momento non so cosa provo, ma ho imparato a costruirmi un nido in ogni momento difficile della vita. Un piccolo mondo di cose che danno conforto, come la cultura e i ricordi di chi abbiamo amato e amiamo, come Giulia”.
“Ho dedicato questo libro a mia nuora, il prossimo sarà per la mia piccola Giulia”
Oggi Carla Gatto vuole solamente ricordare la sua piccola bambina: “Non conosco i genitori di Filippo Turetta e non me la sento di parlare di loro. Voglio ricordare solo la nostra Giulia. Lei era il nostro sole. Aveva una vita piena di cose belle davanti a sé“.
La nonna di Giulia Cecchettin sta, inoltre, già pensando al prossimo libro: “Lo dedicherò a mia nipote. Ai funerali sono attese migliaia di persone, perché Giulia è diventata la figlia di tutti. Ma è giusto così, la sua storia è arrivata al cuore di tantissime persone”.
Leggi anche: Giulia Cecchettin, il legale della famiglia: “Turetta vuole passare per pazzo. Affronterà i nostri legali”