Pet therapy al Rizzoli di Bologna, arrivano cani e gatti per i piccoli pazienti

La pet therapy è approdata all'Istituto Rizzoli di Bologna. Adulti e bambini, infatti, potranno essere assistiti dai "dogtor", cani e gatti addestrati per far compagnia ai pazienti oncologici della struttura bolognese.

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Per la prima volta, l’Istituto Rizzoli di Bologna apre le porte alla pet therapy, grazie alla collaborazione con ChiaraMilla. Il progetto è stato fortemente voluto da Agito, associazione genitori insieme per i tumori ossei, e prevede l’assistenza ai pazienti oncologici, da parte di cani, e un gatto, adeguatamente addestrati.

Adulti e bambini, infatti, potranno interagire con i “dogtor”, preparati da una squadra di professionisti specializzati in pet therapy. L’iniziativa è stata dedicata a Milly, una signora deceduta a causa si un osteosarcoma, la quale è sempre stata accompagnata, durante la degenza in ospedale, da Pepita, il suo Jack Russel.

Il progetto di pet therapy

Il progetto di pet therapy arriva per la prima volta nei reparti della Struttura complessa di chirurgia vertebrale, clinica ortopedica e traumatologica III dell’Istituto Rizzoli di Bologna. Cani e gatti potranno accedere a tali aree per svolgere degli interventi di educazione assistita con gli animali, nei quali saranno coinvolti, in particolare, i pazienti oncologici di ogni età.

Attualmente, il progetto è stato finanziato per tre mesi, grazie al sostegno dell’azienda Cassoli group di Casalecchio di Reno, impegnata nella realizzazione di macchine industriali per il packaging. La speranza è che, in questo periodo, i fondi aumentino, così da prolungare le attività di pet therapy. Ogni mercoledì pomeriggio, dunque, i cani, e un gatto, accompagnati dai propri addestratori, trascorreranno circa due ore insieme ai pazienti. Oltre a coccole e piccole nozioni sui comandi di base da dare agli animali, sarà possibile avere delle brevi visite individuali, nel caso in cui il paziente non possa alzarsi dal proprio letto.

I cani coinvolti nel progetto La compagnia di Milly: DOGtor in corsia al Rizzoli, desiderato dall’associazione Agito, in collaborazione con ChiaraMilla, sono diversi. Tra questi ci sono Wilma, un Bovaro del Bernese, e due Shih Tzu, Rucola e Gilda.

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Alcune dichiarazioni sul progetto

La pet therapy è un metodo innovativo che, negli ultimi tempi, sta entrando sempre più tra le corsie degli ospedali italiani. Secondo delle ricerche scientifiche, infatti, la compagnia di un animale aiuta a migliorare l’umore, diminuire lo stress e controllare la paura, tutte condizioni fondamentali per poter affrontare al meglio un percorso di degenza in ospedale. Il direttore generale dell’Istituto Rizzoli, Anselmo Campagna, dunque, ha accolto così l’iniziativa di Agito:

È un progetto importantissimo per noi. 

I cani ci aiuteranno ad accompagnare le persone che affrontano cure spesso impegnative a vivere momenti di sollievo e di divertimento, ci daranno una mano a dare speranza.

L’educatrice cinofila e vice presidente di ChiaraMialla, Alessandra Santandrea, ha raccontato la propria esperienza con il primo cane, Lulù, che le ha cambiato completamente la vita, in seguito a un incidente stradale che l’ha costretta alla sedia a rotelle:

Ero dentro una bolla, non uscivo più di casa e mi sentivo inutile. 

Poi è arrivata Lulù, un cucciolo scodinzolante, è stata gioia, amicizia, fiducia, ha riempito gli spazi vuoti.

Non potevo non fare questo lavoro.

Credo davvero che gli animali facciano bene.

Proprio per questo, Santandrea ci ha tenuto a sottolineare che: Anche solo per i pochi minuti di una carezza, il cane porta il pensiero da un’altra parte e fa sorridere. Infine, Sabrina Bergonzoni, presidente di Agito e mamma di Eleonora, una ragazzina di 13 anni morta nel 2018, a causa di un tumore, ha dichiarato sull’iniziativa:

Teniamo tantissimo a questo progetto che sentiamo vicino, perché molti di noi genitori con figli che sono stati affetti da sarcoma osseo, ci siamo trovati di fronte alla richiesta di un animale domestico.

Quando tanti di noi hanno poi assecondato questo desiderio, ci siamo resi conto dei benefici che l’animale può portare anche durante la malattia.

Il cane crea un clima gioioso e di fiducia, è in grado di arrivare al cuore delle persone senza sovrastrutture.

Ecco perché pensiamo possa essere bello averli per qualche ora in reparto.

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