Ahou Daryaei sfida il regime e cammina in intimo nella sua università a Teheran: “Icona di libertà”

La ragazza iraniana Ahou Daryaei è il nuovo simbolo della lotta per i diritti delle donne, dopo che ha camminato in intimo ne cortile del suo ateneo.

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Si chiama Ahou Daryaei la ragazza che qualche giorno fa ha camminato in intimo nel cortile della sua università in Iran diventando il nuovo simbolo della lotta contro i talebani. Quest’estate sono state le donne afghane a denunciare la condizione femminile delle donne musulmane a Kabul intonando Bella Ciao come forma di protesta.

Le immagini di Ahou Daryaei hanno fatto il giro del web in pochissime ore e per il mondo si sono moltiplicati murales, opere d’arte e disegni della ragazza, diventata oramai un vero e proprio simbolo della libertà e dei diritti delle donne. A spingere la ragazza a compiere un simile gesto sono le condizioni in cui versano le donne non solo in Iran, ma in tutti i paesi dove vige un regime governato dai talebani.

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Ahou Daryaei contro il regime

In Iran, così come in molti altri paesi come l’Afghanistan, le donne sono costrette dai talebani a portare il velo. Le pene per coloro che non rispettano questa legge sono severissime e possono arrivare fino all’esecuzione. Secondo quanto riportato da “Repubblica”, il gesto della ragazza sarebbe stato un atto di ribellione contro la sicurezza, che l’aveva rimproverata del fatto che stesse indossando il velo in maniera appropriata.

Dunque, per protestare non solo contro l’imposizione del velo, ma contro il regime stesso, la ragazza avrebbe deciso di spogliarsi e camminare per il cortile dell’Università Islamica Azad di Teheran dove studia letteratura francese. I responsabili dell’università, piuttosto che vedere quello di Ahou Daryaei come un gesto di protesta, hanno affermato che la ragazza soffre di un disturbo psicologico.

Dove si trova ora la ragazza?

Dopo il suo atto di protesta, la ragazza trentenne è stata picchiata fino a farle uscire il sangue dalla testa. Le autorità dopo averla picchiata l’hanno portata via. L’ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran di Parigi ha affermato:

La studentessa in questione soffre di fragilità psichica ed è stata trasferita in ambulanza dai servizi di emergenza sociale a un centro di assistenza specializzato.

L’ambasciata ha anche aggiunto che si tratta di caso di ordine privato. Probabilmente la ragazza sarà costretta a seguire dei corsi volti alla rieducazione, dove probabilmente sarà sottoposta a torture e maltrattamenti. Hossein Simaei, Ministro della Scienza, della Ricerca e della Tecnologia dell’Iran considera il comportamento della ragazza immorale e un incitamento alla prostituzione.

L’omaggio del mondo dell’arte

Il video della ragazza ha fatto il giro del mondo in pochissime ore e le voci a sostegno della ragazza e a favore della lotta per la libertà delle donne sono state tantissime, soprattutto dal mondo dell’arte. Sui social si sono moltiplicati i disegni dedicati alla ragazza e alla sua lotta contro il regime.

La pagina Daughters of Persia ha realizzato un post che ritrae la ragazza in intimo di fronte ad un carro armato e la scritta “Il coraggio di opporsi all’oppressione” e ha commentato:

Si è liberata del loro controllo.

Ora, la vogliono far stare zitta.

Dite il suo nome.

Condividete la sua storia.

Mostrate al mondo il suo coraggio!

La giornalista Masih Alinejad ha condiviso alcuni fumetti realizzati da artisti e pubblicati sui social che ritraggono la ragazza e ha ringraziato nel suo commento tutti coloro che attraverso l’arte le hanno reso omaggio e che hanno dato voce a migliaia di donne che lottano per la libertà:

Il momento di ribellione di una giovane donna all’Università delle Scienze e della Ricerca, è stato oggetto di fumettisti e fumettisti iraniani e di tutto il mondo.


La rivoluzionaria donna della libertà è viva e dinamica e continua il suo cammino con potere.

Le donne iraniane continuano a essere le portabandiera e ispirano la lotta contro l’oppressione e la discriminazione e sono ammirate dai cercatori della libertà di tutto il mondo.

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