Un emendamento alla manovra, presentato da Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI), esponenti della maggioranza, chiedono di utilizzare i 230 milioni stanziati per il Bonus cultura da 500 euro per i 18enni (18 App), per destinarli al Fondo per il sostegno economico temporaneo per i lavoratori dello spettacolo, finanziare le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi e la rievocazione storica della Girandola di Castel Sant’Angelo, istituire un “fondo per il libro” e dare indennità ai dipendenti del ministero della Cultura.
L’intenzione è anche quella di dare più fondi ai cori, alle bande, ai carnevali storici, al settore dei festival e per l’assunzione di 750 persone al ministero. Da parte dell’opposizione però la manovra danneggerebbe i ragazzi e gli operatori del settore.
Bonus cultura: il parere dell’opposizione
Secondo i parlamentari della commissione Cultura del M5S cancellare il bonus cultura provocherebbe un danno enorme:
Il danno sarebbe enorme, perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nella scorsa legge di bilancio e gli operatori del settore contano su quegli introiti.
Dopo la pandemia il settore culturale va sostenuto con misure che si dispiegano nel tempo, soprattutto in questa fase di crisi energetica e di calo generalizzato dei consumi.
Ricordano inoltre che in campagna elettorale Giorgia Meloni disse “ai giovani è stato tolto tutto, il diritto all’educazione, alla socialità, allo sport. È nostra responsabilità restituire ai ragazzi quello che gli è stato tolto”. E invece è proprio lei a togliere risorse per i giovani”.
Dario Franceschini, ex ministro della Cultura del Pd, in merito alla volontà di azzerare il bonus cultura ha espresso il suo parere. Ha scritto su Twitter: “una cosa assurda dopo che Francia, Spagna e Germania hanno introdotto un bonus scultura esplicitamente ispirato dal nostro. Il governo faccia marcia indietro e non tagli alla cultura”.
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