Liberata Ahou Daryaei che si era spogliata per protesta, contro di lei nessuna accusa

È stata liberata Ahou Daryaei, la studentessa iraniana che si era spogliata per protesta nel cortile della sua università a Teheran. La polizia dell'ateneo l'aveva arresta perché non indossava correttamente l'hijab.

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La studentessa iraniana, Ahou Daryaei, non ha ricevuto alcuna accusa dopo il suo gesto di protesta agli inizi di novembre. La ragazza, infatti, si era spogliata nel cortile dell’Islamic Azad University di Teheran, rimanendo in slip e reggiseno, dopo essere stata arrestata dalla polizia dell’ateneo, perché non indossava correttamente l’hijab.

Darayei è stata ritenuta “malata di mente” e proprio per questo affidata alla famiglia affinché la possano curare. Questo è quello che ha fatto sapere l’esponente della magistratura iraniana, Asghar Jahangir, durante una conferenza stampa:

Era malata ed è stata ricoverata in ospedale.

È stato accertato che era malata ed è stata consegnata alla famiglia.

La sua famiglia si prende cura di lei e nessun caso è stato avviato contro di lei dal punto di vista giuridico.

Leggi anche: Ahou Daryaei sfida il regime e cammina in intimo nella sua università a Teheran: “Icona di libertà”

Il ricovero in ospedale

Ahou Daryaei era stata ricoverata, con la forza, in un ospedale psichiatrico dopo la sua azione di protesta. A richiedere l’arresto è stata l’intelligence dei Guardiani della Rivoluzione. Proprio per questa condizione in cui versa la ragazza, secondo quanto riportato dalla magistratura della Repubblica islamica, non è stato aperto alcun caso contro di lei, né sono stati presi provvedimenti da parte dell’università. L’assenza di notizie sulla studentessa, provenienti dall’ospedale, aveva fatto sorgere numerose preoccupazioni, che sono state fortunatamente acquietate.

Durante il ricovero della ragazza in ospedale, il Ministro della Scienza, Houssein Simai Saraf, ha definito il gesto di Darayei “immorale e non consuetudinario, in quanto aveva infranto la legge che prevede l’obbligo di indossare il velo, in vigore in Iran dal 1979. Rispetto a quanto accaduto, la Premio Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, che dal 2009 vive in esilio a Londra, si era scagliata contro il Governo di Teheran, accusandolo di costringere dissidenti in ospedale come sistema di repressione. Anche Amnesty International aveva denunciato alcuni casi di manifestanti costretti al ricovero forzato in ospedali psichiatrici statali, subendo abusi e torture di ogni tipo.

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Come è stato visto nel mondo il gesto della studentessa?

Ahou Daryaei, studentessa trentenne che sta facendo un dottorato di ricerca presso l’Università Azad di Teheran, è diventata presto simbolo di coraggio e libertà in tutto il mondo. Le immagini della sua passeggiata in slip e reggiseno, per il cortile dell’università, hanno fatto presto il giro del web e dei media, ispirando i movimenti femministi e i critici del regime degli ayatollah. Questi ultimi, infatti, hanno definito la nudità della ragazza “inaccettabile”, sollevando numerosi dibattiti.

In Europa, nello specifico, l’immagine di Ahou Daryaei era stata utilizzata durante le proteste femministe ed è diventato un simbolo della lotta contro l’hijab obbligatorio. Inoltre, il suo gesto è stato paragonato a quello di Masha Amini, la giovane deceduta nel 2022 in situazioni sospette, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale, sempre per aver indossato male l’hijab. In ogni caso, l’accaduto di Ahou Daryaei ha posto nuovamente i riflettori sulla condizione delle donne iraniane nella loro resistenza contro le imposizioni del regime.

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