Il film “Modì” di Johnny Depp racconta gli incompresi grazie a Scamarcio

Esce oggi, 21 novembre, nelle sale cinematografiche italiane "Modì - Tre giorni sulle ali della follia". Il film è diretto da Johnny Depp e vede nel cast attori italiani come Riccardo Scamarcio e Luisa Ranieri.

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Esce oggi, 21 novembre, nei cinema italiani Modì – Tre giorni sulle ali della follia, il film, diretto da Johnny Depp, che racconta i sentimenti del pittore Amedeo Modigliani. Per l’attore statunitense non si tratta del primo lavoro come regista. Si ricorda, infatti, The Brave, uscito nel 1997, che vede come protagonista Marlon Brando.

Nel film, dunque, non ci si concentra sugli eventi biografici di Modigliani, ma si affronta un’analisi di quelli che sono stati i momenti di insoddisfazione che hanno caratterizzato tutta la sua esistenza. Non è una biopic, piuttosto un racconto degli stati d’animo dell’artista, del suo modo di essere.

La trama di Modì

La trama di Modì – Tre giorni sulle ali della follia è un viaggio di settantadue ore nella vita interiore dell’artista maledetto, che potrebbe adattarsi non solo a quella di altri pittori famosi ma anche a quella dello stesso Johnny Depp. Nel film è rappresentata la vita di Modigliani caratterizzata da quadri non venduti, amici discutibili e droghe. L’unica persona che sembrerebbe essere in grado di capire l’artista è Beatrice Hastings, interpretata da Antonia Desplat, una talentuosa scrittrice, che presto diventerà Musa ispiratrice di Modigliani.

La prima parte del film è volutamente grottesca, volta a rappresentare le condizioni squallide in cui vivevano gli artisti dell’epoca, soprattutto a causa della mancanza di denaro. Un altro tema che viene evidenziato nel lavoro di Depp è l’uso di droghe nel mondo dell’arte: l’esterno non viene preso in considerazione, perché l’unica realtà esistente è quella provocata dalle allucinazioni da hashish. Dopo il grande disordine che ha costernato il film, la parte finale si tinge di malinconia. Il messaggio che si può leggere, infatti, è che nessuno riuscirà mai a comprendere dei personaggi geniali come Modigliani.

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Il cast

Protagonista di Modì – Tre giorni sulle ali della follia è l’italiano Riccardo Scamarcio, che si dimostra essere all’altezza di ogni altro attore hollywoodiano. È da sottolineare, inoltre, il cameo di Al Pacino, nei panni del collezionista Maurice Gangnat, figura che darà una svolta alla vita di Modigliani. Queste sono state le parole di Scamarcio per commentare il film:

Abbiamo visto molti film che parlano di persone vere, di pittori o musicisti realmente esistiti e, normalmente, per raccontare al mondo chi sono queste persone si parte dall’inizio.

Qual è stata la loro vita?

Che cosa gli è successo?

Ma questo film è diverso.

È un punto di vista molto interessante: tre giorni di un momento specifico della sua vita.

Tutto questo succede prima che Modi incontri sua moglie, e quindi prima dei suoi ultimi cinque anni di vita.

Nel cast sono presenti anche la già citata Antonia Desplat, Bruno Gouery, nei panni si Maurice Utrillo, Ryan McParland, che interpreta Chaim Soutine, e infine Luisa Ranieri, che nelle vesti di Rosalie Tobia. Quest’ultima ha dimostrato grande entusiasmo rispetto al progetto, sia per quanto riguarda Depp, sia tutto il team di lavoro:

Quando Johnny mi ha offerto questo ruolo pensavo fosse uno scherzo e sono stata felicissima di essere a bordo di questo progetto con attori incredibili e un regista che ci ha sempre teso una mano in scena per permetterci di dare il meglio.

E ho trovato gentilezza e umanità.

Riccardo e io ci conosciamo da tempo, ma non avevamo mai avuto modo di lavorare e sono stata fortunata a poter assistere alla passione e alla bravura che profuso in questo ruolo.

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Il messaggio di Modì

L’aspetto accattivante del film Modì – Tre giorni sulle ali della follia è che lo spettatore non riesce mai a capire cosa si celi realmente dietro alla creatività del protagonista. Modigliani, infatti, è ricordato soprattutto per il suo modo di dipingere le donne, prive di occhi ed estremamente esili. Il centro del lavoro di Depp, dunque, è il far venir fuori la vita degli incompresi, di chi, in questo caso, è stato giudicato negativamente dalla critica. Modigliani, infatti, avrà successo solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1920.

Il regista del film, Johnny Depp, ha definito così Modigliani, il suo estro creativo e quella che è la sua immagine oggi:

Modigliani era in balìa del suo talento, in balìa della sua natura impulsiva.

Non c’era altra strada per lui da seguire.

Nessun’altra strada che avrebbe mai neanche considerato di intraprendere.

Modi” era destinato a percorrere la direzione che ha preso.

Anche dopo aver distrutto tutto, c’era solo una strada da seguire… ovvero quella di ricominciare, perché lui era nato per creare.

In questo modo, sono riuscito a comprendere il suo dramma.

E ho potuto immaginare tutti quelli a me cari rapportarsi ad esso nella stessa identica maniera: da Bob Dylan ad Arthur Rimbaud, da Tom Waits a Jean-Michel Basquiat, da Patti Smith a Shane MacGowan, da Hunter S. Thompson a Jack Kerouac, da Tim Burton a Jeff Beck, fino ad ogni altro singolo artista degno di questo nome.

La scelta è che non c’è scelta.

Creare o morire….

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