In questi giorni sono scoppiate diverse polemiche riguardo alla nuova statua della Spigolatrice di Sapri, inaugurata nell’omonima città alla presenza delle autorità locali e del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che si trovava a Sapri per un tour elettorale.
La prima questione sollevata riguarda l’abito succinto e trasparente, che mettendo in evidenza le forme, fornirebbe un’immagine stereotipata della donna. Per questo la richiesta sarebbe quella di abbattere la statua.
Da qui si è sviluppato il dibattito, tra sostenitori e oppositori. Lo scultore dal canto suo difende la sua opera. Anche il comune di Sapri difende la statua e non ha intenzione di rimuoverla. Ecco le parole dell’assessore al Turismo, Amalia Morabito:
La statua per noi è motivo di orgoglio, la statua della spigolatrice di Sapri, fulcro della nostra storia, che finalmente è posizionata sul lungomare fruibile ai turisti e non solo, ha riqualificato una importante area urbana del nostro paese.
Spigolatrice di Sapri: l’evento che ispirò la poesia
La scultura della Spigolatrice di Sapri nasce per celebrare un episodio realmente accaduto: la spedizione fallita di Carlo Pisacane a Sapri, e si rifà alla poesia di Luigi Mercantini, la cui protagonista è una spigolatrice intenta a raccogliere le spighe di grano dopo la mietitura. Presente all’arrivo di Pisacane se ne innamora e sostiene il gruppo dei 300 rivoluzionari fino ad assistere al loro massacro da parte delle truppe borboniche.
Eran trecento, eran giovani e forti,/e sono morti!/Me ne andava al mattino a spigolare/quando ho visto una barca in mezzo al mare:/era una barca che andava a vapore,/e alzava una bandiera tricolore: questi alcuni celebri versi della poesia di Mercantini che un tempo veniva insegnata anche a scuola.
L’evento storico risale a fine giugno del 1857 quando il patriota Carlo Pisacane e un gruppo di mazziniani organizzò una spedizione, che si rivelò un fallimento, per innescare nel Regno delle Due Sicilie una rivoluzione antiborbonica, passando anche per Sapri.
Spigolatrice di Sapri, Boldrini: “La statua è un’offesa alle donne”
Per alcune donne della politica la statua rappresenterebbe un’insulto sessista e per questo motivo andrebbe rimossa. La deputata del Pd, Laura Boldrini ha scritto così su Twitter:
È un’offesa alle donne e alla storia che dovrebbe celebrare.
Ma come possono perfino le istituzioni accettare la rappresentazione della donna come corpo sessualizzato? Il maschilismo è uno dei mali dell’Italia.
Dello stesso avviso la collega di partito, Monica Cirinnà:
Uno schiaffo alla storia e alle donne che ancora sono solo corpi sessualizzati.
Questa statua della Spigolatrice nulla dice dell’autodeterminazione di colei che scelse di non andare a lavoro per schierarsi contro l’oppressore borbonico. Sia rimossa!
Anche l’ex senatrice di Forza Italia Manuela Repetti appoggia il pensiero di Boldrini e Cirinnà. Intervistata dall’Huffington post, ha parlato di “schiaffo sessista”.
Spigolatrice di Sapri, lo scultore: “Sono amante del corpo umano e mi piace lavorarci”
Dal punto di vista artistico, lo scultore autodidatta di Moio della Civitella, Emanuele Stifano, difende la sua opera e scrive così su Facebook:
Se fosse stato per me avrei fatto una figura completamente nuda, lo stesso vale per il Palinuro di qualche anno fa e per le statue che farò in futuro, semplicemente perché sono amante del corpo umano in generale e mi piace lavorarci.
Penso comunque che sia inutile dare spiegazioni a chi vuole assolutamente vederci depravazioni o cose varie.
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