Per anni, le supereroine hanno occupato ruoli marginali e le loro caratteristiche fisiche e psichiche sono state stereotipate secondo modelli poco realistici.
Ciascun supereroe è stato ideato in un’epoca ben precisa, della quale ha incarnato usi e i costumi. Figure come Superman, Batman o Spider-Man sono diventati dei veri e propri emblemi della cultura pop e hanno veicolato l’immagine di individui forti, invincibili, intelligenti, con una missione chiara e la determinazione di portarla a termine.
I personaggi femminili, invece, sono stati quasi sempre definiti in relazione agli uomini: compagne, allieve, o comunque donne il cui valore era legato alla loro capacità di sedurre, proteggere o affiancare un protagonista maschile.
Oggi, in un mondo che ancora fatica a raggiungere la parità di genere, come vengono rappresentate le supereroine?
Come è cambiata la rappresentazione delle supereroine negli anni
Le prime supereroine nascono negli anni ’40 durante la Seconda Guerra Mondiale, in un periodo in cui il ruolo delle donne era definito dai limiti di una società patriarcale. Personaggi come Wonder Woman emergevano come simboli di femminilità forte, indipendente e pronta a lottare per la giustizia. Nonostante ciò, molte di queste ricoprivano ruoli secondari e, quando protagoniste, erano limitate a narrazioni che rispecchiavano i tradizionali stereotipi di genere.
Altre ancora erano la versione femminile di supereroi maschili con superpoteri simili e con psicologie frammentarie e poco definite come Batgirl e Supergirl.
Nel corso del tempo, un altro problema si è aggiunto alla rappresentazione delle supereroine: la sessualizzazione. Esse venivano disegnate con forme esagerate, abiti aderenti e pose che mettevano l’accento sull’aspetto fisico piuttosto che sulle loro capacità sorprendenti. Sembravano essere create per attrarre più che per ispirare. Si pensi a personaggi come Power Girl, che viene disegnata con una tuta bianca bucata sul petto o a Catwoman che con la sua “catsuit” diventa una femme fatale seducente.
A partire dal 2000, con l’aumento delle donne nei ruoli di scrittura, regia e produzione, le supereroine hanno finalmente iniziato a evolversi, sia nei fumetti che al cinema, in modo più sfaccettato e realistico. Protagoniste come She-Hulk, Kamala Khan o Madame Web sono finalmente diventate le uniche protagoniste delle proprie storie e icone di messaggi quali l’inclusione, l’indipendenza, l’autodeterminazione e l’empowerment femminile. Vediamo insieme chi sono e quali sono le loro caratteristiche principali.
1. She-Hulk, una supereroina che accetta sé stessa
She-hulk è una supereroina dai toni leggeri e autoironici. Jennifer Walters, la sua forma umana, rompe la quarta parete e parla direttamente al pubblico, rendendola un personaggio unico e lontano dall’immagine tradizionale.
Nella vita normale è un’avvocatessa che lotta per la giustizia e l’uguaglianza. A differenza del personaggio maschile Bruce Banner, che non accetta la sua versione Hulk, lei non si vergogna della sua identità di She-Hulk, ma ne abbraccia il lato potente.
Questo le dona autoconsapevolezza e fiducia in sé stessa, rendendola una supereroina molto positiva e ispiratrice.
2. Kamala Khan, contro gli stereotipi razziali
Kamala Khan è la prima supereroina musulmana a ottenere una serie regolare Marvel. È un’adolescente pakistano-americana del New Jersey con la capacità di modificare la forma del proprio corpo.
La sua immagine ha portato visibilità a una cultura spesso sottorappresentata nei media mainstream. Kamala rompe gli stereotipi di genere, diventando un modello positivo per le giovani ragazze.
Lei non è solo potente e coraggiosa, ma anche intelligente, empatica, determinata a proteggere la sua comunità e, come tutte le teenager, in bilico tra scuola e famiglia.
È un personaggio che lotta con l’identità e che cerca di conciliare le sue radici culturali e religiose con la vita da supereroina e gli ideali occidentali.
3. Madame Web, da oracolo a realtà
Madame Web è un personaggio unico nell’universo di Spider-Man, più simile a un oracolo che a una combattente. Nel film del 2024 della Marvel, intitolato “Madame Web”, il personaggio viene rielaborato e ne viene creata una versione giovane rispetto a quella anziana tradizionale.
Non è più l’aiutante di Spider-man cieca, paralizzata e legata a un supporto vitale come nelle storie precedenti, ma è una supereroina autonoma con dei poteri premonitori che la aiutano a combattere direttamente i nemici. È l’unica protagonista della narrazione e incarna gli ideali di forza intellettuale e potenza psichica.
La nuova Madame Web dimostra che il coraggio e la saggezza non sono peculiarità solo maschili e porta avanti il messaggio che anche le donne possono essere protagoniste in ruoli di leadership e potere.
Queste tre supereroine sono la testimonianza di come, negli ultimi anni, la lotta ai pregiudizi e al gender gap hanno iniziato ad essere affrontati con maggiore consapevolezza, dando spazio a personaggi femminili più complessi e tridimensionali, le cui storie riflettono la forza emotiva, la resilienza e la psicologia di donne reali.
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