Per Treccani rispetto è la parola del 2024: quali sono i neologismi più usati?

Secondo la Treccani 'rispetto' è la parola dell'anno e sono state introdotte nel dizionario 5 nuove parole: vediamo quali sono.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Secondo l’ultima classifica stilata dalla Treccani la parola che è stata più utilizzata nel 2024 è rispetto. Tale decisione è stata presa in quanto dimostra, nella sua radice, “estrema attualità e rilevanza sociale”.

I condirettori della Treccani, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, spiegano che il termine rispetto, continuazione del latino respectus, va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.

Inoltre, nella lingua italiana le espressioni collegate al lemma rispetto sono moltissime: “Da avere rispetto per qualcuna, qualcuno o qualcosa a mancare di rispetto, da di tutto rispetto a col rispetto dovuto, via via fino alla formula ‘con tutto il rispetto’, purtroppo usata spesso impropriamente nella polemica politica come premessa di attacchi verbali aggressivi, offensivi e violenti, o all’espressione uomini di rispetto”.

Treccani, inoltre, ha introdotto nel dizionario cinque nuovi termini: vediamo insieme quali sono.

Le 5 nuove parole introdotte nel lessico quotidiano secondo Treccani

Sono 5 i nuovi termini che entrano a far parte delle Treccani in questo 2024 e sono tratti dal mondo dei social, più precisamente TikTok, ecco di seguito i lemmi e i rispettivi significati:

  • Creator: sostantivo indicante una “persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, da destinare alle piattaforme digitali”
  • Delulu: aggettivo utilizzato nel linguaggio dei social media e “viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e influencer”
  • Demure: aggettivo che si riferisce a “persona, elegante e riservato, sobrio e discreto nel modo di presentarsi e comportarsi; ma spesso, attraverso piattaforme di condivisione come TikTok, viene detto in senso antifrastico, per ridicolizzare atteggiamenti di affettata compostezza e ipocrita decoro”
  • POV: acronimo inglese che sta per Punto di Vista e viene “usato per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva un punto di vista specifico per favorire l’immedesimazione nella storia da parte di chi osserva il video”
  • Slayare: verbo intransitivo che viene utilizzato nel linguaggio dei social media e significa “fare un ottimo lavoro, realizzare una performance molto soddisfacente, usato in modo impressivo in una dimensione colloquiale”

Leggi anche: Alberto Angela riceve il dottorato honoris causa: “Lo studio decide il futuro”

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