Decreto Febbraio. Nelle prossime ore è previsto il Dpcm con l’elenco delle attività in cui si potrà accedere senza Green pass. Da oggi scatta l’obbligo del certificato verde anti-Covid per l’accesso a parrucchieri ed estetisti, che durerà fino al 31 marzo. Stessa misura è prevista per i colloqui con i detenuti in carcere.
Il nuovo Dpcm riguarderà l’obbligo del Green pass per l’accesso agli uffici pubblici, servizi postali, bancari e attività commerciali, probabilmente con l’unica eccezione per il ritiro della pensione alle poste.
Decreto Febbraio: quando serve il Green pass e dove è possibile accede senza
Decreto febbraio. Fino ad oggi è necessario l’obbligo del Super Green pass su tutti i mezzi di trasporto, per accedere a musei, servizi di ristorazione, alberghi, centri termali, sale gioco, centri culturali, congressi, parchi divertimento, piscine, palestre e sport di squadra.
Da oggi 20 gennaio invece il Green pass base sarà necessario anche per centri estetici, servizi alla persona, parrucchieri e colloqui in carcere mentre dal 1 febbraio per l’accesso agli uffici pubblici, poste, banche e negozi, su cui si sta valutando di inserire anche le tabaccherie, nonostante i numerosi dissensi.
Dove si potrà entrare senza Green pass:
- supermercati compresi i mercati e gli ambulanti, negozi di ottica e per acquistare pellet o legna per il riscaldamento
- farmacie, parafarmacie
- ospedali
- edicole
- studi medici, ambulatori veterinari, laboratori di analisi
- presentare denuncia
- esigenze di tutela dei minori
- benzinai
Decreto febbraio: l’accesso agli studi dentistici
Decreto febbraio. Per gli studi dentistici non ci sarebbe l’obbligo di esibire il Green Pass, base o rafforzato, o almeno non è previsto dalla legge. Raffaele Iandolo, presidente Comitato Albo Odontoiatrico (Cao) nazionale, che conta 63.000 iscritti, ha così spiegato la situazione dei dentisti ad Askanews:
Ad oggi chiunque ha diritto a tutelare la propria salute e quindi nei nostri studi si incrocia il diritto del paziente di essere curato e il dovere del professionista di curarlo.
Quindi se si chiedesse il Green Pass, ma nessuna norma obbliga a chiederlo, né consente di chiederlo per questioni di privacy, se si chiedesse il Green Pass comunque il Green Pass non avrebbe nessun effetto sulla possibilità che quel paziente venga curato e sull’obbligo da parte del professionista di curarlo.
Sicuramente non è obbligato a dirlo, però se noi nell’anamnesi chiediamo a un paziente se è vaccinato rispetto al Covid o meno, io non credo che ci sia un’invasione della privacy. Noi non possiamo rifiutare dei pazienti rispetto allo stato vaccinale.
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