Decreto migranti. Il Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri a Cutro ha dato il
via libera al decreto legge sui migranti che mira all’inasprimento delle pene e a una semplificazione delle richieste di ingresso legale per combattere il traffico illegale.
La Premier in conferenza stampa ha definito gli scafisti “organizzazioni criminali”. Esse sono responsabili, per la Meloni, del naufragio di Cutro e di altri simili, e per questo hanno deciso di adottare nei loro confronti una politica di maggiore fermezza. Inoltre l’intenzione è anche quella di rendere il nuovo reato universale, perseguibile dall’Italia anche se commesso al di fuori dei confini nazionali.
Decreto migranti: pene, rimpatri, sfruttamento e gestione centri migranti
Il decreto prevede l’inasprimento dei reati legati alla tratta di esseri umani tramite un aumento delle pene per la tratta di migranti fino a trent’anni di reclusione. È prevista una nuova fattispecie di reato che considera anche le morti e le lesioni che sono una conseguenza del traffico dei clandestini.
Il decreto migranti semplifica le procedure di espulsione e potenzia i centri di permanenza finalizzati al rimpatrio, contrasta lo sfruttamento di lavoratori illegali e interviene nei casi di gestione opaca dei centri per i migranti. Vengono ripristinato anche i decreti flussi, azzerati a causa del traffico illegale, che consentiranno l’ingresso regolare per motivi di lavoro. Precisa la Premier:
Faremo entrare manodopera qualificata cui sarà offerta una vita dignitosa. Daremo quote privilegiate ai Paesi che assieme all’Italia porteranno avanti una campagna di informazione sui rischi del traffico illegale
Decreto migranti: pene agli immigrati irregolari e dimensione europea
Oltre all’inasprimento delle pene per chi favorisce l’immigrazione clandestina, il decreto migranti prevede una semplificazione di alcune procedure di espulsione per gli irregolari e il potenziamento, tramite nuovi finanziamenti, dei centri di permanenza. Come spiegato da Matteo Salvini, tutte le regioni dovranno avere almeno un Centro di permanenza per i rimpatri.
Inoltre Meloni ha parlato anche della dimensione europea e internazionale del problema. A riguardo ha così dichiarato:
Questo tema va portato anche a livello internazionale, perché più si riesce ad armonizzare le legislazioni e più si riesce a combattere il traffico di migranti.
La materia migratoria oggi è estremamente complessa ed il governo ci sta lavorando a 360 gradi ed a vari livelli. Cutro è solo il punto di partenza.
Il tema europeo oggi diventa ancora più centrale. Abbiamo bisogno di risorse europee perché l’Italia non può affrontare il tema da sola.
C’è nella risposta della Presidente von der Leyen un cambio di passo. Per noi è fondamentale che a partire dal prossimo Consiglio europeo si possano avere atti concreti.
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