“Il diritto di avere diritti”. In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, promossa dalla rete RE.A.DY, ecco cosa ha affermato il presidente Sergio Mattarella:
Omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona.
I diritti sono inalienabili e molte star del cinema, della musica, e non solo, sostengono la causa LGBTQ+ e sono diventate delle icone, figure glamour e carismatiche, che mandano dei messaggi fortissimi, volti all’inclusività e alla libera espressione del sé.
1.Per Raffaella Carrà “il mondo non è fatto di gay e di etero, ma di creature”
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Raffaella Carrà ha raccontato a “Il Fatto Quotidiano”:
Ho cominciato a capire il mondo gay dalla prima Canzonissima, quando iniziai a ricevere lettere di ragazzi disperati per le incomprensioni con la famiglia.
Per la regina della televisione italiana, diventata simbolo di un’intera comunità questo era inaccettabile e rispondeva ai fan, incoraggiandoli, essendo per loro “la spalla su cui poggiarsi”, dicendo che dovevano amarsi ed accettarsi, perché non c’era nulla di sbagliato in loro.
2. A Madonna l’Advocate for Change Award nel 2019 per il suo attivismo
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Sarah Kate Ellis, Presidentessa e CEO di GLAAD, l’organizzazione no profit che si schiera contro l’omofobia e contro le discriminazioni di genere, ha affermato:
Madonna è sempre stata il più grande alleato della comunità LGBTQ ed è giusto onorare e celebrare il nostro più grande difensore.
Ha lottato senza paura per un mondo in cui le persone LGBTQ fossero accettate.
Si è sempre considerata un outsider, perché “sentivo che era giusto essere diversi, e non come tutti gli altri”.
3. Lucy Salani è stata la persona trans più anziana d’Italia
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Alla nascita Luciano Salani, ci ha lasciato lo scorso 22 marzo, e ha da sempre lottato per affermare la sua identità prima dalla famiglia che era contraria, dall’esercito, e dal campo di concentramento di Dachau e anche da ogni forma di discriminazione che ha vissuto sulla sua pelle. Lucy è simbolo della comunità LGBTQ+ per la sua tenacia, per il coraggio e il suo eroismo:
Sono stato bambino, figlio e figlia, soldato, disertore e prigioniero, madre, prostituta e amante.
4. Freddie Mercury, icona gay fin dagli anni ’80 per la personalità e i look eccentrici
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Anche se non ha mai dichiarato pubblicamente la sua omosessualità, ha avuto una relazione durata sei anni con Jim Hutton. Celeberrima quanto discussa è “I Want to Break Free”, uscita nel 1984. Nel video, diretto dalla fidanzata di Roger Taylor, i Queen indossano abiti femminili, destando scalpore e la censura. Ma la canzone è riuscita a liberarsi dagli stereotipi, facendo un grandissimo successo oltreoceano.
5. Lady D è conclamata “icona queer” dalla comunità LGBTQ+
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Perché Lady D è considerata un’icona queer dalla comunità LGBTQ+? Per il suo carattere deciso, per aver sfidato un protocollo rigido che non riusciva a rispettare, per aver indossato il Vestito della vendetta dopo la sua separazione e per essersi sempre spesa per ogni questione che le stava a cuore. La sua vicenda mostra l’identità di chi non riusciva a vivere in una realtà stringente, tornando a vivere, dopo il divorzio, nella totale semplicità che la contraddistingueva.
6. Donatella Versace, sostenitrice della comunità LGBTQ+ ma non solo
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Donatella Versace ha creato anche dei look dai colori arcobaleno e lotta contro le discriminazioni. Partecipa ai Pride ed è considerata una fonte d’ispirazione da innumerevoli drag queen. Nel 2019 è stata nominata Ambasciatrice di Stonewall, movimento per l’uguaglianza dei diritti dell’intera comunità.
7. Cher, da 50 anni nel mondo della musica, ha sostenuto suo figlio nella transizione
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Cher fa parte di molte organizzazioni, per cui conduce anche raccolte fondi, ha ottenuto una nomination al Premio Oscar nel 1984 per aver interpretato una donna lesbica in Silkwood, e ha sempre sostenuto il percorso di transizione di suo figlio Chaz, che nel 2009 aveva annunciato pubblicamente di essere una persona trans.
8. Marsha P. Johnson: “Non ero nessuno fino a quando non sono diventato una drag queen”
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Cresciuta in una famiglia molto conservatrice, dopo essere trasferita è diventata la più famosa drag queen di New York, anche icona di stile con i suoi tacchi a spillo rossi e alle parrucche eccentriche. Dall’animo travolgente con tratti androgini, ha dato vita insieme a Sylvia Rivera al concetto di Pride e alle prime parate a ridosso degli anni ‘70, nonché protagonista dei moti di Stonewall del 1969.
9. Lady Gaga non smetterà mai di ringraziare la comunità LGBTQ+
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Lady Gaga ha dichiarato che la comunità LGBTQ+ l’ha sempre sostenuta e che senza “non sarei chi sono”. Nel corso degli anni ha partecipato a vari Pride, tra cui quello di Roma del 2011. Durante il suo discorso a quello di New York del 2019, ha affermato:
Sappiate che continuerò a combattere con e per voi anche quando non sono sul palco.
Insieme dobbiamo cambiare il sistema.
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