Diventare insegnate, ecco le ultime novità. La bozza sulla riforma della scuola del ministro Patrizio Bianchi è stata presentata ieri ai sindacati. Si tratta di un cambiamento inerente al percorso di abilitazione professionale e ai concorsi, che dovrebbero diventare annuali.
I 24 CFU non saranno più validi. Già la scorsa estate il ministro aveva dichiarato che non rappresentavano più il modello corretto per diventare insegnante.
La nuova riforma, che ha come obiettivo entro il 2024 di immettere in ruolo 70mila docenti, dovrà essere varata entro il 2022, secondo quanto prevedono le tempistiche del Pnrr.
Diventare insegnante: requisiti per accedere al concorso
La riforma della scuola si rivolge al reclutamento dei docenti delle scuole medie e superiori che avranno a disposizione tre percorsi per giungere al concorso:
- aver conseguito i 60 crediti universitari, di cui 30 di studio e 30 di tirocinio
- aver conseguito il requisito minimo di 30 crediti, di cui 15 di tirocinio; se superato il concorso gli ulteriori 30 crediti dovranno essere conseguiti nell’anno di prova per procedere all’abilitazione
- in caso di docenti precari aver accumulato 36 mesi di insegnamento negli ultimi 5 anni
Riforma della scuola, la principale novità: i 60 crediti
Il Miur prevede l’aumento dei crediti di formazione necessari per ottenere l’abilitazione, oltre alla laurea magistrale o quella a ciclo unico. Il percorso di formazione consiste nel raggiungimento di 60 crediti, anziché 24, nelle discipline pedagogiche, antropologiche, psicologiche, che inizierà già all’università.
Risulta difficile pensare come si possano conseguire i 60 crediti durante il periodo universitario, e nello specifico negli ultimi due anni, in cui già di per sé si dovranno ottenere per laurearsi 120 crediti.
Come ottenere crediti con il tirocinio a scuola
Metà dei crediti si otterranno tramite tirocini nelle scuole, a cui si dovrà aggiungere una prova di simulazione d’insegnamento per ottenere l’abilitazione. I crediti dovranno essere 30, se si vogliono raggiungere i 60 totali, oppure 15 se si raggiunge il requisito minimo di 30 crediti.
Per gli insegnati è prevista invece una formazione continua, incentivata dal Governo con una progressione stipendiale accelerata.
A queste novità della riforma si aggiungono quelle riguardanti gli stipendi degli insegnanti, in particolare relativi agli scatti di stipendio che non dipenderanno solo dall’anzianità. Inoltre i concorsi avranno una cadenza annuale.
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