venerdì, 17 Gennaio 2025
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Due anni del Governo Meloni, le novità apportate in Italia in 5 punti

Il 22 ottobre 2024 sono due anni dall'inizio del Governo Meloni. Ecco quelli che sono stati i cambiamenti apportati sotto il suo esecutivo.

Il 22 ottobre 2022 Giorgia Meloni si è seduta per la prima volta sulla poltrona di Palazzo Chigi. Oggi sono passati due anni da quel giorno e alcune cose in Italia sono cambiate. A rimanere invariata, invece, è la squadra della Premier, la stessa dal 2022, fatta eccezione per i sottosegretari Vittorio Sgarbi e Augusta Montaruli e i ministri Gennaro Sangiuliano e Raffaele Fitto.

Da quando Giorgia Meloni è diventata Presidente del Consiglio dei Ministri, il 22 ottobre 2022, in Italia sono state approvate diverse riforme e apportati vari cambiamenti. Questo è quello che ha scritto la Premier, in un post sui suoi profili social, alla vigilia dell’anniversario del suo incarico:

Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l’Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata.

Lo dobbiamo agli italiani, a chi ci ha scelto e a chi, pur non avendo votato per noi, spera che facciamo bene il nostro compito. 

Al lavoro, senza sosta, senza paura.

Vediamo ora, nello specifico, quello che è successo in questi due anni di Governo Meloni.

Politica interna

Tra le riforme che sono state varate durante il Governo Meloni si ricorda quella che la Premier stessa definisce “la madre di tutte le riforme“, cioè la legge sul premierato. La riforma prevede il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio e l’introduzione della sua elezione diretta da parte dei cittadini, piuttosto che dai parlamentari. Meloni si dice pronta a sfidare le opposizioni alla prova del referendum.

È stata, inoltre, approvata la legge sull’autonomia differenziata, che disciplina le intese tra lo Stato e le Regioni che ne hanno fatto richiesta. In tema di Giustizia, invece, è stato abolito l’abuso di ufficio con l’approvazione definitiva della legge Nordio. Ancora in discussione è la riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati e sulla Corte dei Conti.

L’ultima legge a essere stata approvata riguarda la maternità surrogata, considerata reato universale, cioè è punibile anche chi ne fa ricorso all’estero.

Leggi anche: La maternità surrogata diventa reato universale. Chi è a favore e chi no

Economia

Per quanto riguarda l’aspetto economico, le Leggi di bilancio, per il 2026 e il 2027, costeranno 35 e 40 miliardi euro. Tra le spese del Governo rientrano 11 miliardi per il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, 4,3 per la conferma delle tre aliquote Irpef e 1,8 milioni di misure per le famiglie.

Si pone, infatti, grande attenzione alle famiglie numerose, con benefici per chi ha almeno tre figlie e un mese di congedo parentale in più pagato all’80%. Viene elargito, inoltre, un bonus di mille euro per i nuovi nati in famiglie con un reddito inferiore a 40 mila euro.

Rispetto alla Sanità, il Governo promette che gli attuali 134,1 miliardi di euro impiegati in questo ambito saliranno, il prossimo anno, a 136,5 miliardi. Nel 2026, invece, si prevede di toccare i 140,6 miliardi.

Durante il Governo di Giorgia Meloni sono stati eliminati due provvedimenti principali nell’esecutivo di Giuseppe Conte, cioè il Reddito di cittadinanza e il Superbonus. In ogni caso, l’occupazione in Italia, a luglio, è aumentata del 62,3%, con la disoccupazione ai minimi dal 2008.

Sicurezza

Tra le prime iniziative approvate dal governo Meloni c’è stato il decreto rave, che prevede fino a 6 anni di reclusione per chi organizza o promuove party illegali.

Il 18 settembre è stato approvato dalla Camera dei deputati il disegno di legge sulla sicurezza, che prevede sanzioni per chi protesta, per strada o in un istituto penitenziario, e per chi occupa arbitrariamente un immobile destinato a domicili altrui. Il decreto criminalizza anche l’utilizzo della cannabis light.

Il Governo ha poi introdotto il cosiddetto “modello Caivano”, dopo gli spiacevoli episodi di violenza nei confronti di due cuginette di 11 e 12 anni, risalenti all’ottobre dello scorso anno. Meloni ha stretto un accordo con don Maurizio Patricello, con il fine di dare vita a un progetto di riqualificazione, da mettere in pratica in tutte le periferie degradate d’Italia.

Politica estera

Per quanto riguarda la politica estera, il Governo di Giorgia Meloni ha dovuto interfacciarsi con ben due guerre rilevanti nel contesto mondiale: quella russo-ucraina e quella israelo-palestinese.

Rispetto al primo conflitto, il sostegno della leader di Fratelli d’Italia è rivolto a Kiev, tanto che, nell’incontro di inizio ottobre con il Presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato: “L’obiettivo del nostro sostegno a Kiev è mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni possibili a un tavolo di pace perché pace non può essere resa“. Il sostegno all’Ucraina sarà fino a quando necessario e potrà prevedere anche l’invio di armi a Kiev.

Riguardo alla questione in Medio Oriente, invece, Meloni ha espresso, inizialmente, il proprio sostegno a Israele ma, con l’inasprirsi della guerra, si è acuita sempre più la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, in nome di una soluzione favorevole per i due popoli e i due Stati.

Leggi anche: Cosa farà Giorgia Meloni per la pace: quando è previsto il viaggio in Libano?

Migranti

La questione sui migranti si colloca, nel piano del Governo Meloni, su due fronti: l’Africa e l’Albania. Con le riforme attuate, la Premier, il 15 ottobre 2024, ha dichiarato un calo degli sbarchi del 60%, rispetto al 2023.

A novembre 2023 è stato siglato un accordo tra Roma e Tirana, circa la costruzione di due centri per il rimpatrio dei migranti richiedenti asilo, a Gjader e Schengjin, gestiti e controllati dall’Italia, seppure in territorio albanese. Il 16 ottobre 2024 è partita la prima imbarcazione con i migranti, verso l’Albania. L’esito di tale azione, però, non ha apportato grandi vantaggi ai migranti, i quali sono stati riportati a Bari, in seguito ai controlli effettuati a Gjader. Il 21 ottobre è stato approvato il decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri per il rimpatrio in una norma primaria.

Rispetto al fronte africano, dopo il naufragio di Cutro, nel marzo 2023, in cui morirono circa 94 migranti, il Consiglio dei Ministri aveva approvato un decreto legge che inaspriva le pene per gli scafisti. A giugno, invece, la Premier si era recata in Tunisia per porre le basi, insieme al segretario della NATO, Rutte, e alla presidente della Commissione UE, von der Leyen, di un Memorandum di intesa con il Paese tunisino, al fine di contenere i flussi migratori. Il 18 settembre 2023, poi, è stato deciso di estendere il limite massimo di permanenza nei Centri di permanenza e rimpatrio a 18 mesi, così da gestire meglio l’accoglienza e favorire le espulsioni dall’Italia. Circa la lotta all’immigrazione illegale, il governo Meloni ha puntato sul piano Mattei, che ha come obiettivo la sottoscrizione di un nuovo partenariato tra l’Italia e gli Stati africani.

Leggi anche: In cosa consiste l’accordo Italia-Albania sui migranti?

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