Elena Cecchettin al Salone del Libro: “Diciamo basta al patriarcato che ci vuole zitte e ubbidienti”

Elena Cecchettin legge il suo monologo sulla resistenza contro le violenze al Salone del Libro di Torino: "Dobbiamo liberarci dalle catene del patriarcato e dalla violenza che questo permette".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Elena Cecchettin ha tenuto ieri nella giornata di domenica 12 maggio un monologo dedicato all’autodeterminazione e alla lotta contro i dettami del patriarcato ―attraverso la resistenza ― presso l’Arena Robinson del Salone del Libro di Torino.

Secondo Elena Cecchettin, come riporta “Il Messaggero”, è giunto il momento di mettere in discussione l’idea stessa di forza e di esplorare altre forme di potere, quelle che non si basano sull’oppressione e sulla coercizione”.

Ha poi invitato il pubblico, ancora una volta, a riflettere su alcuni temi tra cui il femminicidio: “Dobbiamo liberarci dalle catene del patriarcato e dalla violenza che questo permette. L’aggressione, lo stupro e il femminicidio non sono semplicemente dei delitti passionali, ma atti di potere, modi per mantenere le donne nel loro posto e per punirle quando osano sfidare quello che viene percepito come l’equilibrio naturale delle cose. In questo mondo, però, c’è chi resiste, e innalza la propria voce per sfidare la normalità che legittima e giustifica coloro che perpetuano violenza“.

Elena Cecchettin ci invita a essere rivoluzionari

Secondo Elena Cecchettin viviamo tutt’oggi in un mondo in cui siamo sotto in cui prevaricano sottomissione e dominio, “dove il tentativo di sopraffare l’altro è il metodo principe per dimostrare la propria forza”.

E quale sarebbe il ruolo delle donne? Continua Elena Cecchettin: “Questo mondo, pregno di strutture e comportamenti patriarcali vuole che le donne stiano zitte, a subìre, ad adempiere al ruolo che la società ci ha riservato, ad accettare i soprusi e le mancanze di rispetto, anche quando sentiamo di esserci distaccate dal ruolo di angelo del focolare, se prestiamo attenzione non siamo comunque considerate al pari degli uomini che occupano il nostro stesso ruolo“.

L’unico modo per opporsi e per ribaltare questa situazione è essere rivoluzionari: “Dobbiamo riprenderci lo spazio che ci spetta, smettere di farci piccole per rispettare quelle che sono le aspettative della mascolinità fragile che ha bisogno di dominare per sentirsi appagata, che come un oppressore ci vuole zitte e ubbidienti“.

Il ruolo delle donne durante la resistenza

Uno dei focus del monologo di Elena Cecchettin al Salone del Libro di Torino è stato sulla resistenza, chiamando in causa anche tutte le donne che hanno dovuto lottare per il loro destino:

La resistenza è sempre stata parte integrante della storia delle donne e prendiamo esempio dalle donne del passato che hanno sempre lottato.

Il 25 aprile, da poco trascorso, segna una data importantissima per la nostra storia, la Liberazione dal regime fascista.

Partigiani e partigiane hanno deciso di resistere a un regime che violava la libertà, un regime violento che reprimeva a forza i cittadini.

Durante la lotta partigiana, le donne hanno combattuto per la propria libertà e per riprendersi quegli spazi che erano stati loro negati, poiché viste come unidimensionali, e tenute ad adeguarsi al copione che era stato scritto per loro.

Dopo la guerra gran parte di queste donne sono dovute tornare al ruolo a cui la società le designava, ma la resistenza e il desiderio di emancipazione non sono mai terminati.

Cosa è necessario fare oggi secondo Elena Cecchettin?

Elena Cecchettin lo dice chiaramente: “La lotta contro la violenza è una lotta per la libertà e per la dignità”. Invita, ulteriormente, infine a ribellarsi una volta per tutte da qualsiasi violenza, purtroppo, ad oggi ancora esistente: “Opponiamoci e ribelliamoci alla violenza, alla violenza di genere, a tutte le forme di violenza. È compito degli uomini utilizzare il loro privilegio e il loro potere per smantellare le strutture patriarcali che li favoriscono. Siamo d’esempio alle generazioni future ed educhiamo su valori di rispetto, uguaglianza e consenso“.

Leggi anche: Elena Cecchettin terrà il suo monologo al Salone del Libro: “Noi abbiamo il potere di cambiare la società”

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