Il festival di Yulin si svolge in Cina dal 2009 e si caratterizza perché i suoi consumatori mangiano carne di cane, anche se i suoi consumi riguardano tutto l’anno e si stima che vengano sacrificati circa 30 milioni di esemplari, secondo le stime di Humane Society International (Hsi).
Gli animali vengono sezionati, uccisi e serviti durante le giornate del festival che attrae migliaia di appassionati. Per fortuna anche in Oriente si sta acquisendo una sensibilità diversa riguardo al consumo di carne di cane, un tempo molto più diffuso, per percepirli come animali d’affezione.
Risulta però ancora difficile sradicare quella che è una tradizione, nonostante nel 2020 il ministero per l’Agricoltura cinese abbia dichiarato che i cani sono considerati animali da compagnia, e in diverse città come Shenzhen, Zhuhai e Hong Kong sia vietato il consumo di carne di cane e gatto.
Festival di Yulin: recuperati 386 cani
La polizia della città di Shaanxi avrebbe recuperato un camion, avvistato su un’autostrada a circa 800 chilometri dal festival di Yulin, che trasportava i cani pronti ad andare incontro al loro triste destino. Gli animali si trovavano in condizioni precarie, nel caldo ammassati e senza acqua.
Probabilmente si tratta di cani provenienti da privati, ossi da famiglie dove sono stati cresciuti e poi sottratti. Ora sono stati confiscati e si trovano in un rifugio, dove degli attivisti se ne stanno occupando. Dopo i 21 giorni di quarantena previsti verranno dapprima ospitati in una struttura di Humane Society per poi venire adottati furi dalla Cina.
Il festival di Yulin inizia il 21 giugno e per quella data diversi sono i criminali che li sottraggono con la forza ai loro proprietari o li prelevano nei giardini perché incustoditi. Solo una minima parte sono randagi o provengono da allevamenti.
Ecco cosa ha raccontato a Humane Society International l’attivista Lin Xion, che era presente sul posto:
È stato orribile vedere così tanti cani in uno stato così spaventoso. Probabilmente si trovavano sul camion da giorni, disidratati e affamati, molti di loro visibilmente feriti e malati. Potevamo vedere i loro volti pietrificati dietro le sbarre delle gabbie e sapevamo che erano diretti ai macelli di Yulin dove sarebbero stati uccisi a bastonate.
Il massacro legato al consumo della carne di cane getta vergogna sul nostro Paese e quindi continueremo a lottare finché non vedremo la fine di questa sofferenza.
Festival di Yulin: il problema delle condizioni igienico-sanitarie
Anche se la popolazione cinese sta sempre più occidentalizzandosi e considera sempre meno gli animali quali cani e gatti come pietanza, tanto che circa il 75-80% sono contrari a questa pratica, il problema non è ancora risolto.
Il festival di Yulin, essendo nato di recente, può essere concepito come l’intenzione dei commercianti nel sostenere questa pratica, che sta dando segni di cedimento.
Ciò però che fa maggior scalpore sono le condizioni igienico-sanitarie in cui avviene il processo di macellazione, spesso nei wet market, mercati all’aperto, bagnati dal sangue degli animali, dove trovano terreno fertile virus e batteri, che possono poi trasmettersi all’uomo.
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