Richmond, Virginia. I manifestanti scesi in piazza per rivendicare la morte di Gorge Floyd, rimuovono la statua di Cristoforo Colombo e la gettano nel laghetto di Byrd Park. I responsabili sono gli attivisti del movimento Black Lives Matter. Prima hanno imbrattato la statua con vernice, poi hanno bruciato il monumento. Infine, la statua dell’esploratore italiano è stata abbattuta e gettata nel lago. Al suo posto un cartello con la scritta: “Colombo rappresenta il genocidio”.
Non solo Cristoforo Colombo
In America le proteste per la morte di Floyd non si fermano e anzi innescano echi che stanno scuotendo il mondo. Perché? Ha scritto il New York Times:
Le proteste hanno fatto rapidamente nascere negli Stati Uniti una profonda riflessione sul razzismo.
E i manifestanti non sono soli. Prima della rimozione della statua di Colombo a Byrd Park, Ralph Northem, il governatore della Virginia, aveva annunciato che la statua del generale Robert E. Lee, sita a Richmond, sarebbe stata rimossa. Robert E. Lee durante la guerra civile americana era a capo dell’esercito sudista favorevole alla schiavitù. Un altro simbolo della supremazia bianca non più gradito dalle piazze americane. Già in passato, intorno al 2017, i progressisti e la comunità afroamericana ne aveva richiesto la rimozione, dopo che un uomo aveva investito un gruppo di manifestanti che si opponevano a un raduno di estremisti di destra. A Bristol, in Gran Bretagna, sempre gli attivisti di Black Lives Matter hanno buttato giù la statua di Edward Colston, un mercante di schiavi del diciassettesimo secolo. E in Belgio si valuta se rimuovere la statua de Leopoldo II, uno dei più spietati sovrani coloniali della storia. Leggi anche: La piccola Gianna, figlia di George Floyd: “Mi manca il mio papà”
Intanto a Minneapolis