Eurovision. Ieri è iniziato ufficialmente l’Eurovision Song Contest 2023, con la messa in onda su Rai2 della prima semifinale, dalla Liverpool Arena, seguita da quella di giovedì e dalla finale di sabato 13 maggio, in onda, per l’occasione, su Rai1. Tra i brani che concorrono ci sono già quelli dati per favoriti alla vittoria dai bookmaker, molti dei quali tra i più ascoltati su YouTube.
Oltre a Due vite di Marco Mengoni, che già conosciamo, vediamo quali sono gli altri brani più gettonati. Le nazioni più favorite alla vittoria sembrano essere Norvegia, Svezia e Finlandia.
Eurovision: le canzoni più quotate, i temi trattati e i cantanti in gara
Le quotazioni non sono l’unico metro per comprendere il favore di critica e pubblico nei confronti degli artisti che gareggeranno all’Eurovision. Su YouTube sono consultabili due playlist che raccolgono rispettivamente i video ufficiali delle canzoni in gara. Facendo una media delle visualizzazioni ci si può già fare un’idea sul parere del pubblico.
Tattoo di Loren, per la Svezia
La cantante, che ha già vinto l’Eurovision nel 2012, porta all’Eurovision una ballad che cresce e termina con un ritornello.
Il tema è quello dell’amore, che seppur terminato, resta sulla pelle come un tatuaggio. Sul brano, che ha già superato 5 milioni di views, girano voci sul web che sia troppo simile a Flying Free dei Pont Aeris.
Cha cha cha di Kaarija, per la Finlandia
La canzone ha trionfato al Uuden Musiikin Kilpailu, la kermesse che in Finlandia seleziona il rappresentante per l’Eurovision, raggiungendo, nel giro di pochi giorni, la prima posizione della classifica nazionale.
Ha raggiunto un numero di visualizzazioni molto alto su YouTube, intorno ai 6 milioni, simili a quelle del brano norvegese.
Évidemment di La Zarra, per la Francia
La canzone francese, supera di poco i 4 milioni di visualizzazioni, racchiude in sé un bel mix tra Lady Gaga e Dua Lipa. L’artista, di origini marocchine, porta il brano che racconta di un amore che l’ha cambiata per sempre.
Heart of Steel dei Tvorchi per l’Ucraina
Il brano è stato ispirato dagli autori durante la battaglia di Mariupol, che ha visto come punto della resistenza ucraina l’acciaieria Azovstal, ripresa anche nel titolo.
Queen of Kings di Alessandra Mele per la Norvegia
La cantante è nata a Pietra Ligure, provincia di Savona, da madre norvegese e padre italiano. Cresciuta a Cisano sul Neva, comune di duemila persone, si è poi trasferita in Norvegia dove ha vinto The Voice.
Alessandra ha descritto il suo brano come un inno divertente e impertinente che serve per imparare ad amare sé stessi. La canzone, che ha già superato i 6,5 milioni di visualizzazioni, si apre con un inno in italiano e latino ed è un omaggio a una regina guerriera.
Ea Ea di Blanca Paloma per la Spagna
Il brano ricorda molto lo stile Rosalía, nota cantautrice spagnola di genere pop latino, innovativo e sofisticato, influenzato dalle sonorità tipiche del flamenco.
Il canto, da oltre 3 milioni di visualizzazioni, è una sorta di lamento da parte di una madre che culla il suo bambino e lo implora ad addormentarsi al suo fianco.
Unicorn di Noa Kirel per Israele
Si tratta di una popstar famosissima nelle sue zone, che porta una canzone dance che parla di emancipazione, del non farsi abbattere dalle critiche, puntando sulla propria individualità.
Inoltre l’unicorno, che da titolo al brano, è significativo perché uno dei simboli della comunità LGBTQ. Il brano ha raggiunto i 4,4 milioni di visualizzazioni.
Who the Hell Is Edgar? di Teya & Salena per l’Austria
Il brano rappresenta una sorta di tormentone sull’essere posseduti dallo spirito di Edgar Allan Poe, molto sui generis.
My Sister’s Crown di Vesna per la Repubblica Ceca
Il brano, dai suoni tradizionali e pop industrial, è cantato in bulgaro, ceco, inglese e ucraino e parla, appunto, di emancipazione.
Future Lover di Brunette per l’Armenia
Future Love è una romantica ballad. Il brano, che ha ottenuto 5,7 milioni di visualizzazioni, racconta il desiderio di un amore ed esplora i dubbi di una giovane ragazza che impara a conoscere se stessa.
Mama ŠČ! del gruppo Let3 per la Croazia
La canzone croata, che sfiora le 5 milioni di views, è una parodia-denuncia nei confronti degli orrori della guerra e lo fa ironizzando su un “coccodrillo psicopatico”, che prima attacca e poi piange.
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