Pierfrancesco Favino è da poco arrivato a Cannes, non in veste di attore protagonista di film in concorso, ma in quella di spettatore e giudice. Infatti, assieme alla sceneggiatrice Ebru Ceylan, alle attrici Lily Gladstone ed Eva Green, all’attore e produttore Omar Sy, ai registi Juan Antonio Bayona e Kore-eda Hirokazu, alla regista libanese Nadine Labaki, capitanati dalla regista Greta Gerwig, avrà il compito di assegnare la Palma d’Oro a uno dei film in concorso.
Ecco cosa ha dichiarato durante il primo giorno del Festival di Cannes, durante la conferenza stampa per la presentazione della giuria, come riporta “Repubblica”: “Sono grato di condividere questa esperienza. Mi sembra difficile trovare spazi liberi per condividere le visioni e le idee sul cinema. Avere la possibilità di vedere film e condividere le proprie opinioni e imparare da altri è un grandissimo dono“.
Per Pierfrancesco Favino non esistono trucchi nella recitazione: “Puoi essere un attore e perderti nell’interpretazione di un collega. Non sono in cerca di qualcosa mentre guardo un film. Non voglio essere esigente di fronte al cinema. Siamo tutti spettatori esattamente come voi. Tutti noi siamo quello siamo di fronte al grande schermo, di fronte a tutte quelle visioni ci portano altrove”.
L’esperienza di Pierfrancesco Favino al Festival di Cannes come giurato
Per Pierfrancesco Favino, come riporta “Quotidiano Nazionale”, sarà “un grande viaggio” poter immergersi completamente nei film in concorso alla 77esima edizione del Festival di Cannes: “Esci da questa esperienza sicuramente arricchito da quello che hai visto e dall’incontro con i compagni di giuria. Vedi tantissimi film, e ognuno di esso ti porta in tantissimi luoghi diversi, fisici o dell’anima“.
E cosa ha imparato nella sua lunga carriera da attore? Pierfrancesco Favino dichiara che “non sai mai come gli altri vedranno quello che hai fatto”. Per tale motivo è necessario che ci sia “una grandissima libertà dello spettatore di godere dell’opera che un regista e un attore portano sullo schermo“.
Come giudicherà i film in concorso?
Per Favino il Festival di Cannes è “un luogo magico che offre la possibilità di guardare film di registi incredibili e di condividerli insieme”. In concorso vi è anche un film italiano, Parthenope, scritto e diretto da Paolo Sorrentino, ma Favino ― come giusto che sia ― afferma di essere imparziale: “Come guarderò i film? Senza sovrastrutture. Cerco di ricordarmi che quello che conta è, poi l’emozione. Io, come spettatore, posso dire che accolgo i film istintivamente, emozionalmente”.
Per l’attore ora giudice a Cannes ognuno di noi deve ricercare la bellezza proprio all’interno dei film, per un motivo ben preciso: “Penso che una delle cose migliori che possiamo fare è ricordare al mondo che c’è bellezza in ciò che fanno coloro che realizzano i film. C’è un senso profondo nel lavoro che facciamo. I film possono parlare alle persone, e si spera che parlino alla parte migliore di esse. E se cerchiamo la bellezza, potremo cercare la pace e le cose buone nella vita”.
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