Fedez sarebbe “nullatenente”. È questo quanto avrebbe affermato in Tribunale, in aula davanti al giudice di Milano, nel processo in cui è imputato, dopo le accuse del Codacons. A riportarlo è “Repubblica” che ha diffuso un audio in cui si sente il rapper dichiarare tali parole: “Beni mobili o beni immobili registrati? Nullatenente direi. È tutto intestato alle mie società”.
Questa affermazione non ha convinto il Codacons. Infatti, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha subito presentato un esposto alla Guardia di Finanza: vuole indagare più a fondo sui conti della società di Fedez.
Perché il rapper si trova in Tribunale e per cosa è accusato?
Fedez è indagato per calunnia, un fatto che si riferisce all’anno 2020. Il motivo scatenante sarebbe stato questo: il rapper ha mosso delle accuse in merito a un banner pubblicato sul sito del Codacons a tema Coronavirus, il quale, affermava, sarebbe stato ingannevole.
Secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, però, sono state “accuse illegittime e infondate”.
Il rapper sarà ora ascoltato dai PM di Roma il prossimo 6 maggio, dal momento che l’archiviazione, avanzata dalla Procura della Capitale, è stata respinta dal Gip.
Cosa afferma il Codacons nell’esposto contro Fedez?
Il Codacons continua ad accusare Fedez, questa volta per l’affermazione di essere nullatenente, ritenuta falsa. Nei giorni scorsi ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza in cui ha dichiarato: “Attraverso una relazione tecnica realizzata dal Dott. Gian Gaetano Bellavia è stato possibile ricostruire lo schema degli asset riconducibili a Fedez e tutte le modifiche degli assetti societari che hanno coinvolto le società del rapper”.
Il Codacons ha continuato: “Nell’arco di un quinquennio si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte, solo valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere”.
Nell’esposto viene spiegato ancora che la sua società, Zedef, “facente capo alla famiglia di origine di Fedez”, avrebbe come proprietari lo stesso rapper, sua madre e suo padre, i quali “rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa”.
Si metterebbe, quindi, in dubbio quanto dichiarato da Fedez, che non sarebbe affatto nullatenente: “La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come peraltro emerge dalla lettura dei relativi atti notarili (estremamente articolati) e dai flussi finanziari, ben rappresentati negli allegati documenti, che restituiscono un’operatività fiscale molto molto complessa”.
Non sarebbero nemmeno chiari i rapporti di Zedef con altre aziende: “La fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici, rispetto a quanto osservato in precedenza”. Per tale ragione, ha sostenuto ancora il Codacons: “La situazione merita un’analisi più ampia”.
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