Gaslini Beach, la spiaggia dove i bimbi ricoverati possono andare al mare

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Per un bambino stare in ospedale può essere un’esperienza drammatica soprattutto quando è costretto a rimanerci per un lungo periodo, dovendo rinunciare a vacanze, gite fuori porta e soleggiate giornate di mare. Sembrano attività banali ma per un bimbo che ha trascorso gli ultimi 20 giorni in ospedale non lo sono affatto. Quello che non si tiene quasi mai in considerazione è che i piccoli pazienti ricoverati hanno bisogno di giocare e divertirsi esattamente come i bambini sani, ma spesso non ne hanno la possibilità. La buona notizia è che non sempre è così: l’Istituto Gaslini, specializzato nel settore dell’infanzia, ha creato una spiaggia riservata ai bambini ricoverati, collegata ai padiglioni dell’ospedale tramite un tunnel. Gaslini Beach è stata un vero successo, un’esperienza meravigliosa per i pazienti e i loro genitori, che qui possono godersi il mare, fare il bagno e prendere il sole come in qualunque altra località balneare, e soprattutto come qualunque altro bambino, con tanto di sdraio, ombrellone e bagnino. I piccoli pazienti ricoverati, insieme ai genitori, hanno accesso gratuito allo stabilimento, sempre che i medici diano l’autorizzazione ovviamente. La spiaggia è aperta anche a persone esterne che possono entrare pagando una quota associativa che permette alla spiaggia di sostenere i costi e riaprire anno dopo anno. Quest’anno la stagione, iniziata l’8 giugno, si chiuderà il 15 settembre. La speranza per il futuro è che questi approcci terapeutici per i piccoli pazienti vengano sempre più diffusi in tutti gli ospedali del territorio, dalla pet therapy alle spiagge collegate ai padiglioni, la priorità dovrebbe essere sempre garantire che i bambini ricoverati possano vivere la loro infanzia nel migliore dei modi. Leggi anche: Ospedali e bambini: le terapie più innovative per aiutare i piccoli pazienti   di Martina Mugnaini

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